Censis: "allarme collettivo per la crisi"

Censis: "allarme collettivo per la crisi"

La crisi finanziaria mette potenzialmente in pericolo una famiglia italiana su due: sono quasi 12 milioni le famiglie che denunciano un "concreto rischio di default". Ulteriore contrazione dei consumi.

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5 dicembre 2008
Censis: famiglie in crisi, si riducono i consumi

Censis: famiglie in crisi, si riducono i consumi

 

Il quarantaduesimo Rapporto annuale del Censis, offre come di consueto, una fotografia precisa di quella che è la situazione economico-sociale del nostro Paese. E quest’anno, ovviamente, non poteva non registrare le conseguenze della crisi mondiale che sta investendo le famiglie italiane e le mette a rischio di un vero e proprio “fallimento economico”.  “Il 71,7% degli italiani pensa che il terremoto in corso nei mercati possa avere delle ripercussioni dirette sulla propria vita, mentre solo il 28,3% dichiara di poterne uscire indenne”, sottolinea il rapporto. “Una sensazione che colpisce trasversalmente il corpo sociale: giovani e anziani, uomini e donne, al Nord come al Centro e al Sud del Paese. Ma che risulta avvertita più profondamente da quei segmenti già duramente messi alla prova in questi ultimi anni, come le famiglie a basso reddito e con figli”. “Il 62,2% degli italiani teme di doversi trovare nelle condizioni di non poter far fronte alle esigenze di cura personali o di un familiare”. “Più della metà (60,5%) indica, al terzo posto tra i possibili effetti del credit crunch, la perdita dei propri risparmi. E, a seguire, la paura di non riuscire a pagare il mutuo per l'abitazione (il 44,5% degli italiani che hanno contratto un mutuo) o le rate per acquisti effettuati tramite forme di credito al consumo (il 43% di quanti hanno effettuato acquisti rateali)”. Anche l'idea di doversi indebitare nel futuro “è fonte di angoscia, se ben il 32,6% degli italiani teme di essere costretto a farlo nel breve periodo. Infine, preoccupa l'idea di perdere il lavoro, considerato che il 38,8% degli occupati considera la propria occupazione a rischio: una percentuale che sale al 64,7% tra i lavoratori flessibili, al 54,1% tra gli operai e al 44,3% tra chi ha meno di 30 anni”. Tra le famiglie potenzialmente in pericolo, che denunciano un concreto rischio di default, vi sono “2,8 milioni di famiglie (pari all'11,8% del totale) che hanno investimenti in prodotti rischiosi, come azioni o quote di Fondi comuni; quasi due milioni di famiglie (l'8,2% del totale) impegnate nel pagamento del mutuo dell'abitazione in cui vivono”. Di queste “sono quasi 250 mila (l'1% delle famiglie italiane) quelle che dichiarano di non riuscire a rispettare le scadenze di pagamento o che hanno avuto molte difficoltà nel pagare le rate”. Tra le famiglie a rischio, “3,1 milioni (il 12,8%) risultano indebitate per l'acquisto di beni di consumo, e di queste 971 mila (il 4% del totale) hanno un debito superiore al 30% del reddito annuo familiare", mentre "3 milioni 873 mila famiglie (il 16% del totale) non posseggono un risparmio accumulato in alcuna forma, e potrebbero trovarsi nella condizione di non saper fronteggiare eventuali spese impreviste o forti rincari di beni di prima necessità”. Quasi unica la risposta: spendere sempre meno.”Tra le strategie per affrontare il difficile momento, il 33,9% degli italiani dichiara che intende risparmiare di più, cautelandosi rispetto agli imprevisti che potrebbero presentarsi nei prossimi anni, mentre il 25,2% sembrerebbe non avere altra strada che il taglio radicale dei consumi. Solo il 4,3% dichiara che si indebiterà (0,5%) o sarà costretto a intaccare i risparmi messi da parte (3,8%)”.

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