Cgia e Unioncamere Veneto: "da taglio diritti camerali effetto recessivo di 2,5 miliardi"

Cgia e Unioncamere Veneto: "da taglio diritti camerali effetto recessivo di 2,5 miliardi"

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11 luglio 2014

Un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese a fronte di 2,5 miliardi di effetto recessivo per l`economia italiana. Questi i "benefici" del taglio del 50% del diritto annuale versato dalle aziende alle Camere di Commercio deciso dal Governo col decreto legge sulla riforma della P.A. L`operazione verità, condotta da Cgia di Mestre e Unioncamere Veneto, è racchiusa nei numeri dello studio "Il Sistema camerale in Italia: ruolo, valore ed identità", presentato stamane nella sede di Unioncamere Veneto da Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre, e Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto. L`incidenza del Sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria, la cui voce preponderante riguarda gli Enti previdenziali col 43,7% (le Province incidevano l`1,4%, le Regioni il 4,5%, le amministrazioni centrali il 24,1%). La riduzione del 50% del diritto annuale a partire dal 2015 comporterebbe un risparmio medio annuo di circa 63 euro ad impresa (5,2 euro al mese), mentre per le ditte individuali un "alleggerimento" di 2,6 euro al mese. Secondo l'analisi di Cgia e Unioncamere Veneto "di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all`economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio e un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro (89 per il personale; 22 per gli oneri previdenziali delle Cciaa della Sicilia; 46 di minori versamenti, imposte e tasse), ma soprattutto un effetto recessivo di circa 2,5 miliardi di euro, pari allo 0,2% di valore aggiunto del Pil".

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