Colombo (Ocse): "ampio spazio per un ruolo supplementare da parte dei privati"

Colombo (Ocse): "ampio spazio per un ruolo supplementare da parte dei privati"

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10 dicembre 2015

"Nel futuro, senza interventi, la percentuale della spesa sanitaria pubblica sul Pil sarà più che doppia rispetto alla situazione odierna, una situazione evidentemente ingestibile tanto più in tempi di scarsa crescita. E visto che il margine di manovra per aumentare la spesa sanitaria a scapito di altri settori è molto scarso, bisogna percorrere nuove strade". Lo ha detto Francesca Colombo, responsabile Divisione Sanità dell'Ocse, elencando tre possibili soluzioni: "diminuire l'universalità della popolazione coperta; aumentare il ticket sui servizi sanitari, una soluzione pericolosa perché così si riduce la domanda dei più bisognosi e delle cure più necessarie; essere più selettivi su ciò che lo Stato copre, aprendo ai privati".  Ecco, i privati, il cui ruolo fondamentale deve essere "quello supplementare, c'è un ampio spazio per coprire ciò che non è coperto dal pubblico", ha aggiunto la Colombo. Sul piano generale, la responsabile Divisione Sanità dell'Ocse ha affermato che nella sanità l'Italia "vanta attualmente risultati ottimi con costi bassi, ma non mancano elementi di criticità, dall'assistenza e la cura agli anziani all'assistenza territoriale non adeguatamente sviluppata;  dai ritardi nella prevenzione (si spende la metà di altri Paesi sviluppati) all'inefficienza nella penetrazione dei medicinali generici".

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