Commercio estero: ad aprile sale il deficit extra Ue

Commercio estero: ad aprile sale il deficit extra Ue

Si amplia il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue, passato da -1,3 miliardi di aprile 2010 a -3,1 miliardi dello stesso mede del 2011.

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20 maggio 2011

Sale ad aprile il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue. Secondo la stima preliminare diffusa
dall'Istat, nel mese scorso, il deficit e' passato da 1,3 miliardi di aprile 2010 a 3,1 miliardi di aprile 2011. Nello stesso mese, aggiunge l'Istat, i flussi commerciali registrano un tasso di crescita congiunturale pari a 2,4% per le importazioni e 2,8% per le esportazioni. Nell'ultimo trimestre
la crescita congiunturale delle importazioni (+5,8%) continua ad essere piu' sostenuta di quella delle esportazioni (+3,6%).La crescita tendenziale si mantiene su tassi elevati: +30,0% per le importazioni, in accelerazione rispetto alle variazioni tendenziali registrate nei due mesi precedenti, e
+17,8% per le esportazioni. Ad aprile il disavanzo del comparto energetico e' piu'
ampio rispetto ad un anno prima (-5,6 miliardi rispetto a -4,2). Tale disavanzo contribuisce per oltre il 75% all'ampliamento del deficit commerciale osservato rispetto ad aprile 2010. Si riduce anche l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici: da 2,9 miliardi di aprile 2010 a 2,5
miliardi di aprile 2011. I beni strumentali (+24,8%), i beni di consumo non durevoli (+15,5%) ed i prodotti intermedi (+12,5%) trainano la crescita delle vendite sui mercati extra UE, spiegando circa il 90% dell'aumento tendenziale delle esportazioni. Molto sostenuta, spiega l'Istat, e' la
crescita delle importazioni di beni strumentali (+42,4%) e di prodotti intermedi (+42,2%), che spiegano da soli oltre il 55% dell'aumento complessivo delle importazioni. I mercati piu' dinamici all'export sono: paesi Mercosur (+40,2%), Stati Uniti (+39,5%), paesi Asean (+30,5%), Turchia (+26,3%) e Svizzera (+26,1%). L'andamento delle esportazioni e' inferiore alla media verso la Cina (+13,7%), stazionario verso il Giappone (+0,3%) e negativo verso i paesi OPEC (-14,2%). La crescita delle importazioni e' sostenuta dall'India (+55,2%), dai paesi Eda (+52,4%), dalla Cina (+43,6%), dalla Turchia (+38,6%) e dalla Russia (+35,1%). La dinamica delle importazioni dai paesi Opec (+3,1%) e dal Giappone (+8,3%) e' invece piu' contenuta. Piu' nel dettaglio ad aprile le esportazioni registrano andamenti tendenziali positivi per tutti i raggruppamenti principali per tipologia di beni. I beni strumentali (+24,8%), quelli di consumo non durevoli (15,5%) e gli intermedi (+12,5%) contribuiscono in modo consistente (oltre il 90%) alla crescita complessiva delle vendite all'estero. In particolare, i beni strumentali incidono per oltre il 50% sull'aumento delle
esportazioni, grazie anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Per le importazioni l'incremento tendenziale interessa tutti i raggruppamenti, ad eccezione dei beni di
consumo durevoli (-6,4%). I prodotti intermedi (+42,2%) spiegano da soli quasi il 40% della crescita totale dei flussi in entrata. Significativo ed in rafforzamento e' il contributo dell'energia all'aumento delle importazioni: 11,9 punti percentuali ad aprile 2011 e 10,0 punti percentuali nel periodo gennaio-aprile 2011. I partner piu' dinamici all'esportazione sono i paesi Mercosur (40,2%), gli Stati Uniti (+39,5%), i paesi Asean (+30,5%), la Turchia (+26,3%) e la Svizzera (+26,1%).
Stazionaria e' la crescita delle esportazioni verso il Giappone (+0,3%); inferiore alla media per la Cina (+13,7%). Infine, molto marcata e' la diminuzione delle vendite verso i paesi Opec (-14,2%). Ad aprile 2011 si registra un'accelerazione della crescita delle importazioni di beni dall'India (+55,2%), dai paesi Eda (+52,4%), dalla Cina (+43,6%), dalla Turchia (+38,6%) e dalla Russia (+35,1%). Piu' contenuta, ed in rallentamento e' la dinamica delle importazioni dai paesi Opec (+3,1%) e dal Giappone (+8,3%). Ad aprile 2011 si registrano saldi commerciali negativi per la Cina (-1.709 milioni), i paesi OPEC (-1.466 milioni) e Russia (-825 milioni). I saldi positivi piu' ampi si rilevano nei confronti di Stati Uniti (1.009 milioni), Svizzera (461 milioni) e Turchia (290
milioni).

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