La Confcommercio di Cuneo si dice pienamente d'accordo con la battaglia avviata dall'associazione autonoma panificatori nei confronti dell'irrigidirsi dei controlli sul rilascio dello scontrino fiscale. Luigi Isoardi, vice presidente della Confcommercio della provincia di Cuneo, non ha dubbi in proposito: “La nostra non è una presa di posizione a favore dell'illecito, ma l'espressione di riserve per metodi di intervento che tolgono serenità sia ai responsabili delle aziende sia ai clienti, spesso bloccati all'uscita dal negozio, colti di sorpresa e in preda all'affanno di fronte alla richiesta di esibire lo scontrino attestante la spesa effettuata”.

sulla questione del rilascio dello scontrino di recente si è svolto un incontro tra i vertici della Confcommercio provinciale e la guardia di finanza.

“In tale circostanza  - dice ancora Isoardi – abbiamo fatto presente l'aspetto traumatico dei controlli, incentrati molto spesso sulla verifica della emissione di scontrini di piccolo taglio, a seguito della spesa per il pane, il caffè o la sosta dal macellaio. Le conseguenze dell'accertata mancata emissione sono pesanti, con sospensione dell'attività per tre giorni alla rilevazione della quarta anomalia. É duro, specie nei momenti di punta, svolgere tante piccole azioni di quotidiana burocrazia ed inseguire i clienti, innervositi dalle insistenze”.

Il ruolo assegnato allo scontrino 26 anni fa, quando è diventato obbligatorio, è del tutto superato. Ci sono oggi sistemi molto più sofisticati e precisi per esercitare controlli. Come gli studi di settore, che indicano le potenzialità di reddito o il redditometro e gli accertamenti sul dal tenore di vita del contribuente.