Confcommercio Firenze: nuvole nere sul settore della moda

Confcommercio Firenze: nuvole nere sul settore della moda

Convegno su "Moda e Studi di settore". Negli ultimi quindici anni sono crollati fatturato e occupazione. Il presidente dell'Ascom fiorentina, Alessandra Signori: "bisogna rimboccarsi le maniche".

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11 aprile 2011

Un quadro a tinte fosche che ha visto negli ultimi quindici anni crollare fatturato e occupazione,
mettendo in ginocchio un settore che da sempre rappresenta uno dei fiori all'occhiellodell'economia italiana. E' quello che e' emerso nel corso del convegno ''Moda e studi di settore: la moda cerca nuovi spazi, quali prospettive'', ospitato nell'auditorium di Confcommercio Firenze al Meeting point, in via Palagio degli Spini. Se nel 1995 il 70% del mercato italiano era appannaggio della vendita al dettaglio e il 30% interessava catene, outlet e ambulanti, nel 2010 il rapporto si e' sostanzialmente ribaltato con il 38% in favore del dettaglio e il 62% per la grande distribuzione. Nello stesso periodo gli outlet sono passati da una superficie totale di 435 mila metri quadrati (a livello nazionale) a una superficie di 810 mila metri quadrati, nel frattempo il mercato interno si e' rifornito del 20,4% in meno di prodotti confezionati in Italia. ''Occorre rimboccarsi le maniche - ha detto Alessandra Signori, presidente di Confcommercio Firenze ed operatrice proprio del settore moda - perche' comunque il comparto ha le potenzialita' per una ripresa.Serve minore individualismo e una piu' spiccata propensione alla creazione di sistemi integrati d'impresa. Il sistema della distribuzione sta cambiando e dobbiamo imparare ad aprirci e cogliere le nuove opportunita' che si presentano per aumentare la nostra competitività".

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