Confcommercio: "Il terziario sta già pagando un prezzo altissimo"

Confcommercio: "Il terziario sta già pagando un prezzo altissimo"

Il direttore generale Francesco Rivolta: "Le nostre imprese non hanno potuto delocalizzare. Scontano una drastica riduzione del credito da parte delle banche e sopportano una pressione fiscale fra le più alte in Europa".

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19 marzo 2012

"Le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti non hanno potuto delocalizzare,
scontano una drastica riduzione del credito da parte delle banche, vivono di domanda interna che e' in caduta libera da anni, vantano nei confronti dello stato crediti che sembrano inesigibili e sopportano una pressione fiscale fra le piu' alte in Europa". Cosi' il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, interviene sulla riforma del mercato del lavoro. "Se a questo si aggiunge -continua Rivolta- un aumento elevatissimo del costo del lavoro e contemporaneamente si pensa di ingessare l'organizzazione del lavoro, attraverso interventi anche su contrattiregolamentati quali il tempo determinato, il part time, l'apprendistato e si ipotizza una presunzione assoluta di subordinazione sulle partite Iva che non ha pari in Europa, l'unico effetto sarebbe quello di produrre piu' costi e aumentare il contenzioso per quelle imprese che hanno sempre agito nel rispetto della legge". "Insomma, -dice ancora il dg di Confcommercio- simetterebbero in ginocchio le imprese a fronte, peraltro, di versamenti per malattia all'Inps e contributi Inail che per il terziario producono avanzi strutturali di gestione positivi". "Il sistema delle imprese dei servizi, dunque, -conclude Rivolta- mi pare che la sua parte l'abbia gia' fatta, e anche da molto tempo, e il margine per chiedere qualcosa in piu' a queste stesse imprese potrebbe risultare esiziale per molte di esse".

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