CONFCOMMERCIO: "INTERROTTO IL TREND NEGATIVO"

CONFCOMMERCIO: "INTERROTTO IL TREND NEGATIVO"

D:23-3-2004 P:01 T:SEGNALI POSITIVI PER LE VENDITE AL DETTAGLIO

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23 marzo 2004
02/00

Confcommercio: “interrotto il trend negativo”

 

“Un tenue risveglio del mercato interno, dovuto essenzialmente ai saldi e alle vendite promozionali ma per parlare di ripresa occorre che la tendenza positiva si consolidi nel tempo”: questo il commento del Centro Studi di Confcommercio ai dati di gennaio  sulle vendite al dettaglio diffusi oggi dall’Istat.

Al netto dell’inflazione relativa ai beni commercializzati - prosegue la nota - le vendite al dettaglio in quantità registrano un incremento del 2% rispetto a gennaio 2003, interrompendo un lungo trend negativo o stagnante che durava da giugno dello scorso anno. Viene confermata, inoltre, la netta divaricazione tra prodotti alimentari e non alimentari, con una crescita in quantità dei primi del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2003, mentre il comparto non alimentare evidenzia una dinamica molto contenuta, con un incremento in volume dello 0,9% tendenziale.

Il profilo di crescita sostenuto dell’alimentare – sottolinea ancora la nota - va però interpretato non tanto come una ricomposizione della spesa delle famiglie a vantaggio di tali beni, ma come il risultato del continuo processo di erosione di quote di mercato del dettaglio alimentare tradizionale, con spostamento di fatturato verso le imprese della grande distribuzione. Le grandi superfici di vendita, infatti, denotano un incremento delle vendite alimentari in quantità del 3,3% rispetto a gennaio 2003, con punte del 6,1% nei settori alimentari degli iper e del 3,5% negli hard discount. Per contro, le imprese operanti su piccole superfici evidenziano una flessione delle vendite alimentari in quantità dell’1,4%.

Le PMI soffrono anche nel segmento non food, come dimostra la flessione in quantità dello 0,3% tendenziale, a fronte di incrementi del 7,8% nei settori non alimentari degli iper e dell’8,9% nei grandi magazzini. Quindi - continua il Centro Studi - le piccole e medie imprese (fino a 5 addetti) evidenziano decrementi delle vendite in quantità, sia alimentare sia non alimentare, dell’ordine dell’1,2% rispetto a gennaio 2003, mentre le grandi imprese (6 addetti ed oltre) registrano in gennaio una crescita tendenziale media (alimentare e non) del 4,9%. La modesta crescita del fatturato non alimentare è dovuta alla crisi delle piccole imprese della distribuzione, che coprono una quota maggioritaria del fatturato in questa tipologia di consumo. I comparti del non alimentare che hanno sostenuto la crescita sono soprattutto i mobili e gli articoli di arredamento (+2,4% su gennaio 2003), ricollegabile in parte alla vivacità del mercato immobiliare, gli elettrodomestici (+2,5%) e i segmenti ad alto contenuto tecnologico (radio-tv, registratori, informatica, +4,8% tendenziale) che continuano a beneficiare di continue riduzioni di prezzo, sia per le continue innovazioni, sia per il moltiplicarsi delle iniziative promozionali.

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