Contratto: Confcommercio replica a Federdistribuzione

Contratto: Confcommercio replica a Federdistribuzione

Federdistribuzione ha parlato dell'influenza di Confcommercio sui sindacati nel negoziato per il rinnovo del contratto della distribuzione moderna e organizzata. "Federdistribuzione tenta di coinvolgere la Confederazione, con polemiche discutibili ed inutili, nella difficoltà che incontra su un tavolo negoziale. Mai Confcommercio ha pubblicamente commentato il merito o il metodo della trattativa di Federdistribuzione".

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22 aprile 2016

Dopo la presa di posizione molto forte di Federdistribuzione (si veda il Sole 24 Ore del 21 aprile) che ha parlato dell'influenza di Confcommercio sui sindacati nel negoziato per il rinnovo del contratto della distribuzione moderna e organizzata affinché chiudano il contratto in modo omogeneo, da Confcommercio arriva, puntuale, la replica: «Un'ingenuità». C'è molto stupore, innanzitutto per una questione di metodo, perché, si legge in una nota, «Federdistribuzione tenta di coinvolgere la Confederazione, con polemiche discutibili ed inutili, nella difficoltà che incontra su un tavolo negoziale. Mai Confcommercio ha pubblicamente commentato il merito o il metodo della trattativa di Federdistribuzione, come peraltro mai si è visto fare da parte di nessuna grande organizzazione datoriale verso altre trattative». Confcommercio ha sottoscritto «il rinnovo del suo contratto nazionale del Terziario, distribuzione e servizi un anno fa. Un contratto che, tra l'altro, si applica anche alle aziende della gdo, molte delle quali hanno partecipato attivamente alla definizione della trattativa, continuando ad essere iscritte a Confcommercio. Si tratta, peraltro, per la gdo dell'unico contratto vigente». Nel merito la strada per il rinnovo, ricorda Confcommercio, è stata lunga e difficile, in un periodo economico sfavorevole, ma «il contratto rinnovato introduce ulteriori previsioni sulla flessibilità e produttività e in linea con l'evoluzione del quadro organizzativo, normativo ed economico. L'accordo, infatti, consegna alle imprese soluzioni innovative e strumenti rilevanti sull'orario di lavoro flessibile e sul mercato del lavoro, in terna di contratti a tempo determinato, apprendistato e part time, tutti immediatamente fruibili senza necessità di ulteriori negoziati al livello aziendale, che può comunque modificarli». Quanto all'aumento economico, spalmato su 4 anni, «non è un automatismo e considera l'accesso diretto da parte delle imprese a strumenti per migliorare la produttività. Tanto che le stesse norme vengono chieste al sindacato da parte di chi poi afferma di avere specificità diverse». Sul welfare, Confcommercio chiede che «chi è uscito da un welfare contrattuale per offrire strumenti unilaterali, ad esempio sulla sanità integrativa, eviti paragoni che spettano solo ai destinatari delle prestazioni. I fondi di Confcommercio costituiscono il più grande sistema di assistenza sanitaria integrativa del Paese, accessibile in piena mutualità ed a bassi costi, proprio in virtù di rilevanti masse critiche. L'adesione ai fondi di previdenza complementare è invece una scelta autonoma dei dipendenti e non di Federdistribuzione». La querelle fa perdere di vista il fatto che, scrive Confcommercio nella nota, «le aziende della gdo hanno problemi che andrebbero affrontati in una logica di sistema, lavorando per costruire sintesi» e non «frazionando il versante datoriale e indebolendo la rappresentanza di una categoria ove andrebbe invece sostenuto il valore del pluralismo distributivo».

tratto da "Il sole 24 Ore" di C. Cas

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