Confcommercio: Sergio Billè presidente fino al 2008

Confcommercio: Sergio Billè presidente fino al 2008

L'Assemblea di Confcommercio ha rieletto all'unanimità il presidente Sergio Billè, confermandogli il mandato alla guida della Confederazione fino al 2008. Rilancio dei consumi ed interventi di politica fiscale le priorità programmatiche.

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26 febbraio 2004
02/00

Sergio Billè alla guida di Confcommercio fino al 2008

 

L’Assemblea di Confcommercio - in rappresentanza delle oltre 780mila imprese del commercio, del turismo, dei servizi e delle piccole e medie imprese associate - ha rieletto oggi all’unanimità il presidente Sergio Billè confermandogli il mandato alla guida della Confederazione fino al 2008.

Nel suo intervento all’Assemblea, Billè ha evidenziato la necessità per il nostro Paese di “giocare, entro pochi anni, al massimo cinque, una partita che sarà decisiva per il suo futuro. Una partita che dovrà vincere, magari ai tempi supplementari, magari ai rigori o rischierà la serie B”. “E – ha proseguito – per evitare il rischio di una retrocessione, gli anni che ancora ci dividono dalla fine della legislatura dovranno essere utilizzati, a tempo pieno, per sciogliere i nodi strutturali che stanno soffocando le nostre arterie economiche e distruggendo a poco a poco la competitività del nostro sistema. Le riforme di sistema non possono più attendere. O si fanno o si fanno, non vedo alternative”.

Il presidente Billè ha poi inviato una sollecitazione al Governo: “affini e rimoduli le sue strategie, studi un diverso schema di gioco, metta pure in campo tutte le punte che vuole ma pensi a realizzare le riforme e gli interventi strutturali che oggi sono indispensabili per il nostro sistema. Se no, l’Italia, da qui a qualche anno, sarà costretta a giocare in qualche campetto di periferia. E rischia di finirci anche il nostro turismo che pure ha enormi potenzialità”.

Infine, Billè ha elencato le priorità e i temi alla base dell’azione programmatica della Confederazione: “occorrono interventi di politica fiscale, interventi concreti, veri, palpabili, sull’unghia, sia sul versante dell’Irap, sia su quello dell’Irpef, sia su quello delle tasse ed imposte locali sia ancora su quello delle imposte indirette. Rilanciare, in modo strutturale, i consumi intervenendo contestualmente anche su altri piani: politiche del credito più vicine a famiglie e Pmi, maggiori e più efficaci azioni a tutela dei risparmiatori, azioni di sorveglianza su tariffe e costi dei servizi di base, ma anche nei confronti dei cartelli e oligopoli che impongono sul mercato le loro regole, i loro prezzi, le loro tariffe”.

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