Confcommercio Venezia: le nuove frontiere del telelavoro

Confcommercio Venezia: le nuove frontiere del telelavoro

Pregi e difetti del telelavoro in uno studio della Confcommercio provinciale di Venezia che ha attuato la più ampia sperimentazione a livello europeo nel settore privato.

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16 ottobre 2007
Confcommercio Venezia: le nuove frontiere del telelavoro

Confcommercio Venezia: le nuove frontiere del telelavoro

 

Quello sperimentato dalla Confcommercio nella provincia di Venezia è in assoluto il più ampio progetto di telelavoro attuato in Europa in un ente privato, per l’alta percentuale dei telelavoratori coinvolti rispetto al personale totale esistente in associazione. Di questa sperimentazione unica nel suo genere, sono stati presentati i risultati: dall’indice di gradimento di chi l’ha provata al riscontrato aumento della produttività, dai vantaggi (possibilità di conciliare famiglia e lavoro, maggiore concentrazione, diminuzione dello stress) agli svantaggi (maggiore isolamento, minori occasioni di confronto diretto), dagli aspetti positivi ai punti critici.

Presenti alla conferenza stampa organizzata per illustrare i risultati della sperimentazione il direttore della Confcommercio Unione Provinciale di Venezia Danilo De Nardi, il segretario della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta, l’esponente della Camera di Commercio di Belluno Elena Zambelli, la rappresentante del Centro Produttività Veneto di Vicenza Patrizia Bernardini, la coordinatrice del progetto P.O.N.T.I. Elisabetta Maggi.

Nell’occasione è stata presentata la pubblicazione “L’innovazione si sposa con la tradizione: l’esperienza di telelavoro in Confcommercio Venezia� che, curata dalla responsabile del Centro Studi di Confcommercio Venezia Noemi Simonini, raccoglie i risultati dell’avventura telelavorativa. Quello che emerge dall’indagine effettuata dal Centro Studi dell’associazione tramite un questionario dettagliato e una serie di incontri con i telelavoratori è un quadro decisamente positivo (l’86% dei telelavoratori e il 100% dei direttori coinvolti ripeterebbero l’esperienza), a confermare le aspettative e stemperare i timori dell’esordio di quest’avventura. E’ emerso inoltre che la struttura della Confcommercio della provincia di Venezia (articolata su 23 sedi operative cui fanno capo complessivamente circa 240 dipendenti) risulta particolarmente adatta ad accogliere al suo interno un’ipotesi di lavoro a distanza, che in potenza potrebbe essere estensibile a circa il 60% dei dipendenti.

Tutto questo grazie alle nuove tecnologie, delle quali il presidente della Confcommercio provinciale di Venezia Massimo Albonetti conosce il valore, come conosce i rischi correlati a un ritardo nella loro applicazione: “Oggi come oggi - dice - la differenza nell’utilizzo dell’ICT è il primo vantaggio competitivo del nostro avversario. In questo senso, l’esperienza del telelavoro è un investimento necessario e coraggioso allo stesso tempo. ‘Innovare per competere’ è il nostro motto, la strada intrapresa dalla Confcommercio provinciale di Venezia nella convinzione che solo investendo su nuove idee si possano affrontare le sfide presenti e future dell’economia e del lavoro�.

L’iniziativa rientra nel progetto PONTI (Pari Opportunità Nei Territori e Nelle Imprese) finanziato nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Equal fase II, il cui ente capofila è la Camera di Commercio di Venezia.

Obiettivo specifico è fornire alle donne (ma non solo) strumenti utili per superare le difficoltà legate alla conciliazione dei tempi di lavoro e delle responsabilità familiari. Una maggiore presenza nel mercato del lavoro, maggiori opportunità di mobilità,  una miglior qualità della vita sono gli scopi primari del progetto.

 

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