Confcommercio Vicenza: banche e Pmi di fronte alla crisi

Confcommercio Vicenza: banche e Pmi di fronte alla crisi

Le banche danno davvero sostegno alle piccole e medie imprese, costrette a fare i conti con la crisi economica in atto? A questa domanda ha cercato di dare risposta univoca il convegno che si è tenuto venerdì scorso nella sede dell'Ascom berica.

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23 giugno 2009
Le banche danno davvero sostegno alle piccole e medie imprese, costrette a fare i contri con la crisi economica in atto

Confcommercio Vicenza: convegno sul rapporto tra banche e Pmi

 

Le banche danno davvero sostegno alle piccole e medie imprese, costrette a fare i conti con la crisi economica in atto? A questa domanda ha cercato di dare risposta univoca il convegno che si è tenuto venerdì scorso nella sede della Confcommercio di Vicenza.

A dibattere sul tema sono intervenuti: Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza; Samuele Sorato, direttore generale della BpVi; Andrea Bologna, direttore della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, e Massimo Busetti, Senior Partner & Managing Director di Boston Consulting Group. Ad introdurre il tema, e a fare gli onori di casa, Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, nonché vicepresidente nazionale Confcommercio, e Andrea Gallo, direttore dell’Ascom-Confcommercio di Vicenza. Ha coordinato il dibattito il giornalista Marino Smiderle, caporedattore dell’economia de “Il Giornale di Vicenza”.  L’incontro è il secondo della serie di iniziative organizzate dal “Circolo del Terziario”, il gruppo sorto in seno alla Confcommercio di Vicenza, per attuare iniziative di confronto e approfondimento sui temi culturali, economici e politici, ulteriori a quelli tradizionalmente strumentali al perseguimento delle finalità istituzionali e sindacali dell’Ascom. Il presidente Rebecca ha aperto il dibattito sul tema sottolineando che “il credito è un fattore cruciale per la sopravvivenza delle piccole e medie aziende, vale a dire per quella parte dell’imprenditoria che da sola rappresenta il 70% del PIL e l’80% dell’occupazione, ma che riesce appena a raggiungere il 7% del totale delle linee di credito erogato dalle banche. Le nostre imprese – ha poi aggiunto- in questa fase di difficoltà economica, anziché chiudere, ricercano motivazioni per continuare l’attività fino ad una possibile ripresa. Il fatto è che senza ripresa non c’è credito e senza credito non c’è ripresa”.

“Anche le banche sono delle imprese – ha esordito il presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin – e come tali devono rispondere ai loro soci che non intendono perdere nell’investimento e mirano al dividendo annuo. Non si può, quindi, erogare credito ad aziende decotte: sarebbe un furto nei confronti dei nostri soci”. “La nostra banca – ha poi aggiunto Zonin – dal dopoguerra ad oggi ha sempre sostenuto le aziende locali, favorendo la crescita dell’imprenditoria e del benessere del territorio. Ancora oggi, conoscenza delle esigenze e vicinanza al sistema imprenditoriale locale sono i fattori principali che caratterizzano la nostra azione, al punto che, oltre che col computer e con la testa, la Bpvi, il credito lo concede anche con il cuore”.  “Le nostre dieci banche del territorio vicentino – ha detto Andrea Bologna, direttore della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo – che contano 120 sportelli e 22mila soci, in questo momento difficile per l’economia hanno aumentato le quote di mercato, in quanto non hanno sottratto risorse alla crescita delle imprese e alle esigenze delle famiglie. Questo impegno con il territorio è stato deciso a livello di federazione di sistema Bcc, accettando anche una possibile riduzione del risultato di gestione, probabile nel caso la crisi economica continui per lungo tempo”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Samuele Sorato, direttore generale della BpVi – è sì produrre reddito, ma sostenendo il territorio”. Il Consiglio della Banca Popolare di  Vicenza ha, a tal fine, stanziato di recente 2 miliardi di euro da destinare a nuovi affidamenti alle imprese. “Oltre a questo - ha aggiunto Sorato – ci siamo impegnati a finanziare lo sforzo delle aziende locali a rivedere la propria situazione; con l’aiuto di consulenti, sosteniamo le imprese che intendono strutturarsi maggiormente, aumentando la patrimonializzazione e rivedendo i piani gestionali in vista del futuro. Non solo, abbiamo previsto in alcuni casi la sospensione delle rate del debito fino a 12 mesi e, per i lavoratori di aziende in crisi, la sospensione dei pagamenti del mutuo fino a 18 mesi”. Ma qual è, allora, il consiglio da dare alle imprese oggi, quando devono confrontarsi con il sistema bancario?  La risposta l’ha data Massimo Busetti, Senior Partner & Managing Director di Boston Consulting Group, ovvero una delle più note multinazionali di consulenza aziendale: “ La velocità di decidere e la conoscenza dell’impresa delle banche locali determinano – ha detto – più “cuore” nel trovare assieme una strada comune. Ma in questo conta molto sapere presentare bene la solidità della propria azienda, sia presente che in prospettiva. Il consiglio è, quindi, “aprire” l’impresa: trasparenza, convinzione della bontà del proprio progetto aziendale e iniezioni di capitale, sono i fattori più efficaci a far muovere la leva del credito bancario”.

Infine, il presidente Gianni Zonin ha avanzato una proposta, invitando il presidente della Confcommercio di Vicenza, nella sua veste di vicepresidente nazionale di Confcommercio, di essere portavoce dell’istanza: “Il governo dovrebbe agire concretamente in favore del sistema imprenditoriale delle PMI – ha detto Zonin –

aggiungendo alla garanzia data dai Confidi, a copertura del mancato rimborso del credito da parte delle imprese, la garanzia dello Stato”.

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