Dal "Milleproroghe" rischi per l'emittenza locale

Dal "Milleproroghe" rischi per l'emittenza locale

Aeranti-Corallo protesta per la soppressione delle provvidenze per l'emittenza radiofonica e televisiva locale. Occorre "un ripensamento per ripristinare una misura di garanzia del pluralismo informativo e dell'occupazione".

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25 febbraio 2010
Aeranti-Corallo protesta per la soppressione nel decreto “Milleproroghe” delle provvidenze per l’emittenza radiofonica e telev

Aeranti-Corallo protesta per la soppressione nel decreto “Milleproroghe” delle provvidenze per l’emittenza radiofonica e televisiva locale, che “hanno contributo negli anni – ha sottolineato il coordinatore, Marco Rossignoli - alla realizzazione di redazioni nelle emittenti locali capaci di fornire informazione sul territorio”.

“In questo contesto – ha proseguito Rossignoli - Aeranti-Corallo ha sottoscritto nel 2000 con la Fnsi il contratto collettivo nazionale di lavoro per i giornalisti delle radio e tv locali”, che poi “è stato rinnovato da ultimo il 27 gennaio e viene applicato a oltre 1.600 giornalisti sull'intero territorio nazionale. La soppressione delle provvidenze editoria mette a rischio le attività di informazione delle radio e tv locali, già in difficoltà per la crisi economica, con la conseguente perdita di molti posti di lavoro dei giornalisti impiegati. Tale perdita di posti di lavoro si estenderà inevitabilmente anche alle agenzie di informazione radiotelevisiva”.

“Auspichiamo – ha concluso il coordinatore  di Aeranti-Corallo - che il provvedimento adottato senza un adeguato confronto con le imprese del settore possa essere ripensato, al fine di recuperare una forma di sostegno che non rappresenta, peraltro, un onere rilevante per lo Stato, mentre per le imprese radiotelevisive locali costituisce una misura di garanzia del pluralismo informativo e dell’occupazione nel comparto”.

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