DRAGHI: "BANCHE TROPPO CARE"

DRAGHI: "BANCHE TROPPO CARE"

All'assemblea dell'Abi il Governatore di Bankitalia "striglia" il sistema bancario."In Italia tassi più alti d'Europa" Tra le priorità, più trasparenza nei rapporti con i clienti: "Le fusioni sono il punto di partenza: ora efficienza e trasparenza".

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12 luglio 2007
Draghi: “banche troppo care�

Draghi: “banche troppo care�

 

Il cliente, prima di tutto. Non è solo una pressante esortazione al sistema bancario ma una autentica stoccata in nome della trasparenza e della efficienza: "I tassi di interesse su mutui e credito al consumo sono troppo alti rispetto a quelli medi dell'area dell'euro". Il monito arriva direttamente dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, in occasione dell'assemblea annuale dell'Abi che ha chiesto agli istituti di credito, proprio perchè impegnati a vendere prodotti complessi non limitandosi soltanto alle tradizionali operazioni di credito, più correttezza, chiarezza e organizzazione a tutela della clientela. "Il consolidamento realizzato deve solo un punto di partenza" è l'opinione rivolta ai banchieri. Fatte le grandi banche dunque c'è da tutelare, salvaguardare e catturare la fiducia del correntista.

Draghi - seguendo di fatto la linea di proposte e di critiche già tracciata dal presidente dell'Authority sulle società e la Borsa, Lamberto Cardia - ha puntato l'indice sulla riduzione dei costi a partire dalla commissione di massimo scoperto  ma soprattutto maggiore celerità nelle manovre bancarie. Un esempio su tutti: "Sono troppi sette giorni per il perfezionamento di un pagamento con assegno". La proposta di Draghi è volta ad una modifica legislativa che faciliti la trasmissione digitale delle immagini "così da consentire anche una significativa riduzione dei tempi".

Il governatore non ha tralasciato il tema delle liberalizzazioni per il settore bancario (per le quali ha chiesto maggiore spazio "alla regolamentazione e autoregolamentazione") e dei conti pubblici ("nonostante le carenze strutturali e il timore di una economia più vulnerabile, si è retto bene alle variazioni dei tassi di interesse decise dalla Bce"). Sul primo punto non ha nascosto dubbi su alcuni "aspetti tecnici" a partire dalla cancellazione delle penali sull'estinzione anticipata dei mutui a tasso fisso "che può comportare un aumento dei tassi richiesti" mentre per i conti correnti ha manifestato la imperfezione di norme che "hanno dato adito a difficoltà interpretative non vedendo assicurata la completa portabilità".

Sui conti pubblici Draghi ha ricordato come la struttura del sistema italiano sta evolvendo verso configurazioni iù solide ("le economie di tutti i paesi dell'eurosistema hanno finora risposto in modo simile a variazione dei tassi di interesse") in particolare il consolidamento creditizio che ha dato vita a banche di ampie dimensioni in grado di operare su più mercati".

Apprezzata anche la fusione tra Piazza Affari e il London Stock Exchange "apertura positiva ed utile per cogliere i benefici dell'integrazione in una realtà di dimensione globale". La posizione di Bankitalia su competitività del sistema e attenzione ai clienti è stata salutata con favore dal ministro per lo sviluppo economico Pier Luigi bersani mentre le banche - attraverso l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo - hanno motivato i prezzi alti dei mutui rispetto ai paesi dell'Euro con la carenza di garanzie nel caso di mancato pagamento: "In Italia ci vogliono sette anni per prendere la casa a chi non paga il mutuo, in Germania dodici mesi".

 

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