Draghi: "Le nuove regole Ue sulle banche non uccideranno la ripresa"

Draghi: "Le nuove regole Ue sulle banche non uccideranno la ripresa"

Secondo il governatore di Bankitalia, "dobbiamo rendere il sistema più resistente, in grado di ridurre la probabilità e la portata di eventuali nuove crisi". "La parola d'ordine deve essere meno debito, più capitale".

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28 gennaio 2010
Secondo il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, “le nuove regole europee sui requisiti di capitale delle banche saranno gr

Secondo il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, “le nuove regole europee sui requisiti di capitale delle banche saranno graduali e non uccideranno la ripresa”. Intervenuto al Parlamento europeo nella veste di presidente del Financial Stability Board, Draghi ha promosso anche la riforma Ue della vigilanza, con un auspicio: che gli allarmi sui rischi sistemici in futuro possano effettivamente trasformarsi in azione concreta per evitare nuove crisi. Il giorno dopo aver invitato le banche italiane a rafforzare il proprio patrimonio per prepararsi a nuove e più stringenti regole, Draghi ripete l'invito a livello europeo: “Dobbiamo rendere il sistema più resistente, in grado di ridurre la probabilità e la portata di eventuali nuove crisi”. Sottolineando come la parola d'ordine deve essere “meno debito, più capitale”. Quindi ha rassicurato chi teme che il giro di vite sui requisiti di capitale, varato dal Comitato di Basilea, possa “uccidere la ripresa”, magari favorendo una nuova stretta del credito a scapito dell'economia reale: “Le nuove norme entreranno in vigore nel 2012 – ha ricordato Draghi - dunque abbiamo un periodo di transizione sufficientemente lungo perché il mercato possa scontarne gli effetti”. Per Draghi quello della tempistica è un punto molto importante: “Pur senza perdere lo slancio del momento, bisogna essere molto cauti proprio per non compromettere la ripresa dell'economia. Per questo sono previsti vari test e analisi di impatto delle nuove regole, col risultato che le banche avranno tutto il tempo per adeguarsi”. Per ciò che riuguarda il capitolo “vigilanza”, il governatore di Bankitalia ha promosso la riforma Ue e ha auspicato un forte coordinamento tra il lavoro dello European Sistemyc Risk Board (Esrb) e il Financial Stabilty Board (Fsb), a patto che tale legame “non diventi un ulteriore strato burocratico”. Ma su una cosa Draghi è stato molto netto: ad ogni allarme lanciato su eventuali rischi per il sistema finanziario europeo deve seguire un’effettiva capacità di trasformarli in azione concreta. “L’analisi, la valutazione dei rischi – ha spiegato - dovrà portare a decisioni su come attuare gli allarmi. Ogni allarme dovrà essere tradotto in decisioni concrete che trasformino le raccomandazioni in azione politica”.

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