Secondo una ricerca del centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna in collaborazione con le Ascom del territorio, per il nuovo anno scolastico le famiglie si sono fatte sempre più attente al prezzo.

Si rinuncia alla marca, non alla qualità. Così le famiglie cercano di combattere la crisi anche negli acquisti per il nuovo anno scolastico. Lo dice uno studio del centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna in collaborazione con le Ascom del territorio, che ha ovviamente interessato soprattutto le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento e calzature. Le vendite sono ancora in calo: il 52% dei commercianti intervistati ha visto una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011, a fronte di un 36% che parla di stabilità e di un 7% che indica un aumento. Il giudizio complessivo è comunque negativo per il 43%. Il calo è attribuito in gran parte alla crisi (45%) e alla concorrenza della grande distribuzione (24%). Un fenomeno particolarmente
marcato per le cartolibrerie e giocattoli, dove il fenomeno pesa addirittura per il 41%. ''Siamo di fronte ad un consumatore che non rinuncia alla qualità, ma è sempre più attento al prezzo - ha spiegato il presidente di Confcommercio Emilia-Romagna, Ugo Margini - abituato a considerare il dettaglio e a soppesare la differenza tra il singolo prodotto offerto. Per questo è sempre più importante fare leva sui punti di forza dei nostri esercizi commerciali tradizionali: rapporto qualità-prezzo, garanzia, cura nel servizio e post-vendita''. Nelle cartolibrerie l'indagine vede un netto contenimento delle spese per il corredo scuola, già evidenziato lo scorso anno. Sono stati venduti soprattutto zaini (14%), quaderni (10%), cancelleria, diari, astucci e libri di testo. C'è però stato un aumento per i prodotti di marca medi e di quelli economici non di marca, che hanno conosciuto un incremento del 41%. Un segno che i consumatori sono sempre più disposti a rinunciare all'oggetto griffato, a vantaggio del rapporto qualità-prezzo.