Emilia Romagna: scuola al via: grande cautela nei consumi

Emilia Romagna: scuola al via: grande cautela nei consumi

Ricerca del dal centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna: le famiglie scelgono di ridurre gli acquisti all'indispensabile, soprattutto per quanto riguarda il corredo scolastico, e rimandano per ora le spese per l'abbigliamento invernale.

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26 settembre 2013

Si rinuncia al superfluo, non alla qualità: è quanto emerge, in sintesi, dall'indagine condotta dal centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna, in collaborazione con le Ascom del territorio, sull'andamento delle vendite nelle prime settimane di avvio dell'anno scolastico e che ha interessato in maniera particolare i negozi di cartolibreria/giocattoli e quelli di abbigliamento, per adulti e bambini. La rilevazione indica ancora grande cautela nei consumi da parte delle famiglie, che scelgono di ridurre gli acquisti all'indispensabile, soprattutto per quanto riguarda il corredo scolastico, e rimandano per ora – complice il protrarsi del bel tempo – le spese per l'abbigliamento invernale. Se il quadro resta generalmente critico (il 42% degli intervistati dichiara ancora una diminuzione della spesa in questo periodo dell'anno), lo studio rileva tuttavia un andamento nel complesso meno negativo rispetto a quello delineato lo scorso anno: più della metà degli intervistati (58%) dichiara infatti una spesa stabile o in leggero aumento (valore che si attesta rispettivamente al 52% per le cartolibrerie e al 61% per i negozi di abbigliamento). In generale la diminuzione della spesa per i consumi di inizio anno scolastico è dovuta in prevalenza (37%) alla diffusa crisi economica dell'ultimo periodo, seguita dalla concorrenza della grande distribuzione e delle grandi strutture di vendita (23%). Nel cambiamento dei comportamenti di acquisto delle famiglie si evidenzia una grande attenzione al prezzo di acquisto, che si accompagna comunque alla ricerca della qualità: dall'indagine emerge una precisa scelta di risparmio sia per i libri e il corredo scolastico, sia per l'abbigliamento, che si traduce in una diminuzione delle vendite dei prodotti di fascia alta per entrambe le merceologie. "Oggi è importante continuare ad investire sui punti di forza dei nostri esercizi commerciali tradizionali - commenta il presidente di Confcommercio Emilia Romagna, Ugo Margini - che continuano ad offrire un servizio irrinunciabile, in grado di distinguersi per la qualità, la varietà e la convenienza dell'offerta, così da accompagnare l'attesa ripresa dei consumi in un momento di ridotta capacità di spesa da parte delle famiglie". La ricerca evidenzia poi, anche se in maniera ancora contenuta, la riscoperta  da parte della clientela del canale dell'usato, tanto per quanto riguarda il comparto cartolibreria, quanto per l'abbigliamento. In quest'ultimo settore si evidenzia inoltre una marcata tendenza a rinunciare agli acquisti non immediatamente necessari, concentrando le spese nell'acquisto di capi di abbigliamento tecnico o sportivo, richiesti dalla ripresa dell'anno scolastico, e rimandando invece gli acquisti di abbigliamento e calzature invernali, complice la stagione finora ancora mite. Rispetto ai comportamenti di acquisto, il 26% dei negozi di abbigliamento intervistati segnala di avere a che fare con una clientela sempre più attenta al prezzo e il 19% dichiara che i consumatori comprano solo lo stretto necessario attendendo il periodo dei saldi per l'eventuale acquisto di ulteriori capi non indispensabili. Per quanto riguarda la spesa media pro-capite, lo scontrino medio per cliente si attesta intorno ai 60 euro (nel dettaglio, si va dai 42 euro circa per lo scontrino medio del comparto cartolibreria, ai 73 euro per l'abbigliamento uomo/donna/bambino).

 

Si rinuncia al superfluo, non alla qualità: è quanto emerge, in sintesi, dall'indagine condotta dal centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna, in collaborazione con le Ascom del territorio, sull'andamento delle vendite nelle prime settimane di avvio dell'anno scolastico e che ha interessato in maniera particolare i negozi di cartolibreria/giocattoli e quelli di abbigliamento, per adulti e bambini. La rilevazione indica ancora grande cautela nei consumi da parte delle famiglie, che scelgono di ridurre gli acquisti all'indispensabile, soprattutto per quanto riguarda il corredo scolastico, e rimandano per ora – complice il protrarsi del bel tempo – le spese per l'abbigliamento invernale. Se il quadro resta generalmente critico (il 42% degli intervistati dichiara ancora una diminuzione della spesa in questo periodo dell'anno), lo studio rileva tuttavia un andamento nel complesso meno negativo rispetto a quello delineato lo scorso anno: più della metà degli intervistati (58%) dichiara infatti una spesa stabile o in leggero aumento (valore che si attesta rispettivamente al 52% per le cartolibrerie e al 61% per i negozi di abbigliamento). In generale la diminuzione della spesa per i consumi di inizio anno scolastico è dovuta in prevalenza (37%) alla diffusa crisi economica dell'ultimo periodo, seguita dalla concorrenza della grande distribuzione e delle grandi strutture di vendita (23%). Nel cambiamento dei comportamenti di acquisto delle famiglie si evidenzia una grande attenzione al prezzo di acquisto, che si accompagna comunque alla ricerca della qualità: dall'indagine emerge una precisa scelta di risparmio sia per i libri e il corredo scolastico, sia per l'abbigliamento, che si traduce in una diminuzione delle vendite dei prodotti di fascia alta per entrambe le merceologie. "Oggi è importante continuare ad investire sui punti di forza dei nostri esercizi commerciali tradizionali - commenta il presidente di Confcommercio Emilia Romagna, Ugo Margini - che continuano ad offrire un servizio irrinunciabile, in grado di distinguersi per la qualità, la varietà e la convenienza dell'offerta, così da accompagnare l'attesa ripresa dei consumi in un momento di ridotta capacità di spesa da parte delle famiglie". La ricerca evidenzia poi, anche se in maniera ancora contenuta, la riscoperta  da parte della clientela del canale dell'usato, tanto per quanto riguarda il comparto cartolibreria, quanto per l'abbigliamento. In quest'ultimo settore si evidenzia inoltre una marcata tendenza a rinunciare agli acquisti non immediatamente necessari, concentrando le spese nell'acquisto di capi di abbigliamento tecnico o sportivo, richiesti dalla ripresa dell'anno scolastico, e rimandando invece gli acquisti di abbigliamento e calzature invernali, complice la stagione finora ancora mite. Rispetto ai comportamenti di acquisto, il 26% dei negozi di abbigliamento intervistati segnala di avere a che fare con una clientela sempre più attenta al prezzo e il 19% dichiara che i consumatori comprano solo lo stretto necessario attendendo il periodo dei saldi per l'eventuale acquisto di ulteriori capi non indispensabili. Per quanto riguarda la spesa media pro-capite, lo scontrino medio per cliente si attesta intorno ai 60 euro (nel dettaglio, si va dai 42 euro circa per lo scontrino medio del comparto cartolibreria, ai 73 euro per l'abbigliamento uomo/donna/bambino).

 

Si rinuncia al superfluo, non alla qualità: è quanto emerge, in sintesi, dall'indagine condotta dal centro studi Iscom Group di Confcommercio Emilia Romagna, in collaborazione con le Ascom del territorio, sull'andamento delle vendite nelle prime settimane di avvio dell'anno scolastico e che ha interessato in maniera particolare i negozi di cartolibreria/giocattoli e quelli di abbigliamento, per adulti e bambini. La rilevazione indica ancora grande cautela nei consumi da parte delle famiglie, che scelgono di ridurre gli acquisti all'indispensabile, soprattutto per quanto riguarda il corredo scolastico, e rimandano per ora – complice il protrarsi del bel tempo – le spese per l'abbigliamento invernale. Se il quadro resta generalmente critico (il 42% degli intervistati dichiara ancora una diminuzione della spesa in questo periodo dell'anno), lo studio rileva tuttavia un andamento nel complesso meno negativo rispetto a quello delineato lo scorso anno: più della metà degli intervistati (58%) dichiara infatti una spesa stabile o in leggero aumento (valore che si attesta rispettivamente al 52% per le cartolibrerie e al 61% per i negozi di abbigliamento). In generale la diminuzione della spesa per i consumi di inizio anno scolastico è dovuta in prevalenza (37%) alla diffusa crisi economica dell'ultimo periodo, seguita dalla concorrenza della grande distribuzione e delle grandi strutture di vendita (23%). Nel cambiamento dei comportamenti di acquisto delle famiglie si evidenzia una grande attenzione al prezzo di acquisto, che si accompagna comunque alla ricerca della qualità: dall'indagine emerge una precisa scelta di risparmio sia per i libri e il corredo scolastico, sia per l'abbigliamento, che si traduce in una diminuzione delle vendite dei prodotti di fascia alta per entrambe le merceologie. "Oggi è importante continuare ad investire sui punti di forza dei nostri esercizi commerciali tradizionali - commenta il presidente di Confcommercio Emilia Romagna, Ugo Margini - che continuano ad offrire un servizio irrinunciabile, in grado di distinguersi per la qualità, la varietà e la convenienza dell'offerta, così da accompagnare l'attesa ripresa dei consumi in un momento di ridotta capacità di spesa da parte delle famiglie". La ricerca evidenzia poi, anche se in maniera ancora contenuta, la riscoperta  da parte della clientela del canale dell'usato, tanto per quanto riguarda il comparto cartolibreria, quanto per l'abbigliamento. In quest'ultimo settore si evidenzia inoltre una marcata tendenza a rinunciare agli acquisti non immediatamente necessari, concentrando le spese nell'acquisto di capi di abbigliamento tecnico o sportivo, richiesti dalla ripresa dell'anno scolastico, e rimandando invece gli acquisti di abbigliamento e calzature invernali, complice la stagione finora ancora mite. Rispetto ai comportamenti di acquisto, il 26% dei negozi di abbigliamento intervistati segnala di avere a che fare con una clientela sempre più attenta al prezzo e il 19% dichiara che i consumatori comprano solo lo stretto necessario attendendo il periodo dei saldi per l'eventuale acquisto di ulteriori capi non indispensabili. Per quanto riguarda la spesa media pro-capite, lo scontrino medio per cliente si attesta intorno ai 60 euro (nel dettaglio, si va dai 42 euro circa per lo scontrino medio del comparto cartolibreria, ai 73 euro per l'abbigliamento uomo/donna/bambino).

 

 

     

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