Euro: partenza senza grossi problemi

Euro: partenza senza grossi problemi

Da un primo monitoraggio, effettuato da Confcommercio attraverso le Ascom, la grande distribuzione e i dettaglianti alimentari su un campione di alcune città italiane, emerge una sostanziale tranquillità nei contatti fra commercianti e consumatori.

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3 gennaio 2002

Euro: primo giorno lavorativo senza grossi problemi

"Evitare allarmismi su arrontondamenti e resti"

 

La Confcommercio, rispondendo alle associazioni dei consumatori sugli arrontondamenti "furbi" proprio ai danni dei consumatori, precisa che "il sistema di arrotondamento dei prezzi è regolato per legge con meccanismi che prevedono l'arrotondamento dei prezzi alla seconda cifra decimale, e tutte le imprese della distribuzione, senza distinzione alcuna, hanno l'obbligo di rispettare questa disposizione".

Inoltre, Confcommercio ricorda che l'Assemblea Generale della Confederazione ha adottato a tale proposito "una raccomandazione che impegna l'intero sistema co nfederale, e quindi tutte le imprese aderenti ad attenersi agli impegni sottoscritti". Occorre quindi "evitare allarmismi e disinformazione su arrotondamenti e resti".

Per ciò che riguarda il meccanismo di formazione dei prezzi, la Confcommercio ricorda che "un mercato aperto alla concorrenza, deve rimanere libero per una sana competizione tra imprese e per dare al consumatore un'ampia capacità di scelta. E, laddove le condizioni di mercato rendessero necessario un ritocco dei prezzi, è opportuno che il commerciante ne dia chiara ed esaustiva informazione alla clientela".

Sulla questione resti in lire o in euro infine, la Confcommercio precisa che "non è stato mai sancito né a livello comunitario né nazionale, l'obbligo per i commercianti di dare comunque il resto in euro, e che tale circostanza è solo raccomandata, laddove possibile".

Intanto, a ribadire che si stanno diffondendo allarmi eccessivi, un primo monitoraggio, effettuato su un campione di alcune città italiane da Confcommercio, attraverso le rispettive associazioni dei commercianti, evidenzia che la situazione nei contatti fra commercianti e consumatori è di sostanziale tranquillità. Sono privilegiati i pagamenti in lire. La grande distribuzione e la distribuzione organizzata (Faid e Federcom) confermano di disporre, al momento, di approvvigionamento sufficiente a dare comunque il resto in euro. Ecco comunque una prima "mappa" di segnalazioni sulla situazione.

 

EMILIA ROMAGNA: il numero verde attivato dall'Unione Regionale non ha registrato, rispetto ai giorni precedenti, problemi e difficoltà particolari.

 

PISTOIA: l'Ascom della città toscana ha effettuato un monitoraggio presso bar, ristoranti, negozi di abbigliamento e ferramenta. L'approvvigionamento di banconote è stato effettuato soprattutto nella mattinata del 2 gennaio e grazie agli accordi con le banche è stato abbastanza veloce, consentendo ai negozi di disporre di euro già dalle prime ore di apertura. La gran parte dei clienti pa ga in lire e desidera il resto in lire.

 

SASSARI: al numero verde attivato dall'Ascom non sono stati segnalati problemi particolari, e le telefonate pervenute riguardavano soprattutto chiarimenti di qualche dubbio interpretativo. Sono stati effettuati pagamenti soprattutto in lire e non c'è grande aspettativa di ricevere resti in euro. Ad OLBIA , al contrario, sono state segnalate code in alcuni negozi perché i clienti presumevano, erroneamente, che ci fosse l'obbligatorietà del resto in euro e di conseguenza lo pretendevano comunque.

 

ROMA: non ci sono particolari problemi, anche perché la città non ha ripreso a pieno ritmo (molte persone sono fuori per le feste, alcuni banchi dei mercati sono c hiusi, qualche negozio è sotto inventario).Tendenzialmente chi paga in lire vuole il resto in lire (soprattutto gli anziani), chi paga in euro, in euro (ma sono un'esigua minoranza).

 

GENOVA: alcune banche non hanno dato ai commercianti i kit di banconote fino al 1° gennaio. Non ci sono problemi.

 

MILANO: nel capoluogo lombardo, la prealimentazione del 27 e del 28 è servita a poco. I consumatori pagano in lire e non pretendono il resto in euro.

I POS sono tutti convertiti, grazie ad una massiccia campagna d'informazione. Il doppio prezzo è esposto ovunque, ad eccezione dei prodotti non esposti in vetrina per i quali il prezzo è espresso in euro e il commerciante indica verbalmente al cliente il corrispettivo in lire. Non si segnalano particolari lamentele per approvvigionamenti.

 

AREZZO: c'è qualche problema per dare i resti in euro. Nessun problema con i pos.

 

TARANTO: in molti casi i consumatori, fatta la spesa, volevano il resto esclusivamente in euro. Qualcuno ha addirittura rifiutato di comprare la merce perché il commerciante non aveva gli euro.

Qualche problema con banche, perché la prealimentazione non è stata sufficiente e molti commercianti non hanno avuto i kit.

 

REGGIO CALABRIA: anche a Reggio ci sono stati problemi per l'approvvigionamento dei kit in euro. In generale, i consumatori pagano più in lire che in euro. I commercianti danno resti in euro a chi paga in euro e in lire a chi paga in lire. Qualche problem a con l'utilizzo dei Pos, e lunghe file davanti alle banche.

 

ANCONA: l'Ascom locale non ha segnalato problemi con la prealimentazione. Tutto funzio na bene. Anche i piccoli negozi hanno già in cassa gli euro. I clienti pagano in lire o con euro in grossi tagli. Nessun problema con i Pos.

 

PAVIA: il 90% dei consumatori ha pagato in lire e ha ricevuto resto in lire. Nessun problema con i Pos e i registratori di cassa. Doppi prezzi esposti ovunque.

 

MESSINA: situazione tranquilla in riva allo Stretto. L'unica segnalazione è che numerosi consumatori pretendono il resto in euro pensando erroneamente che sia un obbligo per il commerciante. Il contante in euro è poco, la maggior parte della gente paga in lire e riceve il resto in lire.

 

FIDA (dettaglianti alimentari) : alle 12 del 2 gennaio il 45% dei dettaglianti si era premunito di banconote euro e per la serata dello stesso giorno il 60–70% dovrebbe essersi approvvigionato. Il problema resta il reperimento di banconote. In tutti gli esercizi c'è il doppio prezzo esposto.

 

FAID/FEDERCOM (grande distribuzione e distribuzione organizzata): non si segnalano problemi di sorta. Al momento l'approvvigionamento di monete e banconote è sufficiente a consentire di dare il resto in euro.

 

 

 

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