Federalismo: trattativa a oltranza tra Governo e Comuni

Federalismo: trattativa a oltranza tra Governo e Comuni

Ieri riuniune fiume tra l'Anci e i ministri Tremonti e Calderoli sulle modifiche da apportare al testo che riforma il fisco municipale. Chiamparino: "Ancora niente accordo ma il confronto va avanti".

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26 gennaio 2011

Trattativa ancora aperta tra governo e sindaci sulle tasse locali. Il ministro Tremonti assieme al plenipotenziario del federalismo Roberto Calderoli, ha partecipato a una lunga trattativa tra l'Anci e il governo sulle modifiche promesse ai sindaci. Una seduta fiume non è riuscita a far raggiungere un'intesa ma ha avvicinato le parti. "La nuova versione del testo é sensibilmente migliore rispetto al precedente - ha spiegato il presidente della Anci Sergio Chiamparino - ma debbono ancora essere trovate soluzioni a punti fondamentali come l'addizionale Irpef, la tassa di soggiorno, l'aliquota di riequilibrio e l'entità complessiva del gettito". "In ogni caso - ha riconosciuto - il governo sta esaminando le nostre controproposte con la giusta attenzione". Strigato il commento di Calderoli: "sto lavorando, sono fiducioso". Anche perché, al di là degli scontri verbali resta sullo sfondo l'ipotesi - fatta trapelare dallo stesso ministra leghista - di una proroga di tre mesi della data (21 maggio) prevista per l'approvazione finale di tutti i decreti attuativi del Federalismo. Insomma, il tempo per mediare e ricucire ci sarebbe. In ogni caso, a una settimana dal voto finale della "bicameralina" in programma giovedì 3 il decreto sul federalismo municipale resta appeso a un filo. Ieri il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha annunciato con grande enfasi che tutto il Terzo Polo voterà contro. "E' un pasticcio - ha spiegato - e noi non vogliamo essere complici". "Abbiamo risposto - ha aggiunto - al grido di allarme che viene da tanti piccoli Comuni che non ce la fanno più e stanno chiudendo i battenti. Sono alla canna del gas. Il federalismo fiscale, così com'é rischia di dare il colpo finale alla loro autonomia, lo sanno anche i sindaci della Lega ". Ecco allora una contro-proposta dell'Udc, presentata come emendamento al decreto mille proroghe: debiti congelati per due anni ai comuni virtuosi. A Casini ha subito replicato Umberto Bossi: "nessun problema, il loro no me lo immaginavo". Ottimismo anche per quanto riguarda i Comuni: "abbiamo dato tutto quello che hanno chiesto". Il Senatur ha comunque aggiunto che il federalismo "passerà lo stesso" ma che "se non passa si va a votare". E qui scatta la ritorsione per i partiti del Terzo polo anche in vista delle amministrative: "niente accordi elettorali con la Lega per chi non vota il federalismo". Il Pd è ormai allineato sul fronte del no. Lo ribadisce il segretario Pier Luigi Bersani che replica anche a Bossi: "non chiediamo intese elettorali, chiediamo un federalismo che non sia una presa in giro". Uno spiraglio lo lascia aperto invece Antonio Di Pietro: "vogliamo valutare bene nel merito e dunque aspettiamo la versione definitiva del decreto." A blindare il federalismo ci pensa anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. "E' un passaggio fondamentale - ha affermato - un processo irreversibile ed è l'unica via per moralizzare la pubblica amministrazione". "L'Italia - ha concluso - è in Europa l'unico Paese che non ha finanza locale: molte imposte sono chiamate locali ma in realtà sono statali". Lo stesso Tremonti assieme al plenipotenziario del federalismo Roberto Calderoli ha partecipato poi a una lunga trattativa tra l'Anci e il governo sulle
modifiche promesse ai sindaci. Una seduta fiume non è riuscita a far raggiungere un'intesa ma ha avvicinato le parti. "La nuova versione del testo é sensibilmente migliore rispetto al precedente - ha spiegato il presidente della Anci Sergio Chiamparino - ma debbono ancora essere trovate soluzioni a punti fondamentali come l'addizionale Irpef, la tassa di soggiorno, l'aliquota di riequilibrio e l'entità complessiva del gettito". "In ogni caso - ha riconosciuto - il governo sta esaminando le nostre controproposte con la giusta attenzione". Strigato il commento di Calderoli: "sto lavorando, sono fiducioso". Anche perché, al di là degli scontri verbali resta sullo sfondo l'ipotesi -
fatta trapelare dallo stesso ministra leghista - di una proroga di tre mesi della data (21 maggio) prevista per l'approvazione finale di tutti i decreti attuativi del Federalismo. Insomma, il tempo per mediare e ricucire ci sarebbe.

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