Federauto: "con il freno a mano tirato l'auto non riparte"

Federauto: "con il freno a mano tirato l'auto non riparte"

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1 ottobre 2013

"Nonostante la correzione degli ultimi giorni del mese e la conseguente robusta iniezione di km 0, il mese di settembre si è chiuso con un dato negativo rispetto al modesto risultato dello scorso anno e fortemente passivo (-27,6%), se confrontato con settembre 2011. E' chiaro che nelle condizioni attuali il mercato auto ha il freno a mano tirato". Questo il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus. "Il blocco del mercato automobilistico non ha una particolare correlazione con le tensioni politiche degli ultimi giorni. Queste però ci danneggiano perché riducono le nostre possibilità di dialogo con il Governo alla ricerca di soluzioni, ingenerando un clima di incertezza che frenerà ancora i consumatori. Il mercato dell'auto è fermo perché, oltre alle conseguenze della recessione, l'auto sconta una pressione fiscale assurda e costi di gestione senza controllo. Lo dimostra, da ultimo, il nuovo aumento dell'aliquota IVA al 22% ed il conseguente ritocco del prezzo dei carburanti. Per gli acquisti di auto parliamo di un incremento medio di circa 200 euro, che frenerà ancora i consumi interni, e lo Stato, pur avendo aumentato le tasse, ne introiterà in meno poiché le aliquote si applicheranno a minori fatturati", aggiunge Pavan Bernacchi. "Hanno il freno a mano tirato anche il Governo e la politica, cioè coloro i quali dovrebbero aiutarci ad uscire da una situazione molto seria e grave che richiederebbe non incertezze ma un ragionato attivismo e, per quanto ci riguarda, interventi di alleggerimento - non di nuovi appesantimenti - della fiscalità automobilistica, riattivazione del credito bancario e dei finanziamenti agli acquisti, riforme delle procedure amministrative, per citare gli aspetti fondamentali. Di fronte alla produzione di tanta incertezza che ci viene dai palazzi del potere, restiamo soli a gestire le nostre aziende, aspettando che la Politica (quella con la P maiuscola) dia quel segnale di inversione di tendenza che tutti ci aspettiamo, speriamo già dalla legge di stabilità finanziaria per il 2014", conclude il presidente di federauto.

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