L'Agenzia delle Entrate ha dato il via libera ai correttivi anticrisi negli studi di settore 2013 che terranno conto della particolare congiuntura che ha interessato le attività economiche nel corso dell'anno. Il parere positivo è arrivato dalla Commissione degli Esperti che ha eseguito un'indagine su oltre due milioni di contribuenti e tenuto in debita considerazione anche i dati sulla drammatica situazione dei consumi nel settore moda, abbigliamento e calzature trasmessi da Federazione Moda Italia. Congruità per 7 contribuenti su 10. In aumento anche i contribuenti che hanno utilizzato il campo annotazioni per evidenziare particolarità nell'esercizio dell'attività (come nel caso di periodi di non normale svolgimento della stessa): dai 309.190 del 2011 ai 356.167 del 2012 (+15,19%). Il numero di contribuenti che hanno utilizzato il campo annotazioni in relazione alla crisi economica è invece passato dai 56.486 del 2011 ai 65.000 del 2012 (+15,07%). La Commissione ha valutato il differente peso che la crisi economica ha avuto nei vari settori economici e nelle diverse regioni.  L'attività di monitoraggio della crisi ha preso le mosse da una corposa raccolta di informazioni (fornite dagli Osservatori regionali, dalle Associazioni di categoria - come Federazione Moda Italia con Confcommercio - dalla Banca d'Italia, dall'Istat e da altri soggetti) e dall'analisi dei dati contenuti nelle comunicazioni e nelle dichiarazioni annuali Iva. I correttivi approvati per adeguare gli studi di settore alla situazione di crisi economica rientrano nelle quattro categorie già previste per il periodo di imposta 2012, ovvero: interventi relativi all'analisi di normalità economica; correttivi specifici per la crisi; correttivi congiunturali di settore; correttivi congiunturali individuali. Soddisfatto il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi: "per la decisione della Commissione degli Esperti di concedere, accogliendo le nostre richieste supportate da dati incontrovertibili, importanti correttivi anticrisi al nostro settore in un momento di stagnazione dei consumi mai visto. Correttivi, tra l'altro, che si applicheranno in maniera automatica nel nostro Studio di Settore WM05U e che, ancora una volta, testimoniano il valore dell'attività di confronto costruttivo avviato da Federazione Moda Italia con la SOSE – Società per gli Studi di Settore. Ritengo, inoltre, quanto mai opportuno un confronto delle nostre Associazioni a livello regionale con gli Osservatori Regionali per gli Studi di Settore in modo da capitalizzare le specificità territoriali che vanno ad incidere sui fatturati delle nostre imprese".