Fei contro l'Istituto Superiore di Sanità

Fei contro l'Istituto Superiore di Sanità

La Federazione erboristi italiani critica la locandina di informazione per i cittadini sulla sicurezza delle medicine non convenzionali condotta nell'ambito della campagna "Informare per essere consapevoli".

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1 marzo 2010
L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso la sua campagna “Informare per essere consapevoli”, ha diffuso una locandina di inf

L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso la sua campagna “Informare per essere consapevoli”, ha diffuso una locandina di informazione rivolta ai cittadini riguardante la sicurezza delle medicine non convenzionali. La Federazione Erboristi Italiani ritiene che, pur partendo da presupposti legittimi, l’impostazione dell’informazione diffusa anziché fare chiarezza conduca alla più completa confusione.

“La campagna informativa – dice infatti la Federazione aderente a Confcommercio - è quasi totalmente centrata sulla presunta pericolosità delle piante medicinali. Quello che sorprende è la volontà di far percepire all’opinione pubblica che qualsiasi prodotto

erboristico o integratore alimentare sia e si comporti effettivamente come un farmaco”.

Secondo quanto si legge nel “Decalogo per il cittadino”, tutta l’informazione inerente le piante medicinali deve passare esclusivamente attraverso il medico ed il farmacista.

“Ma come si fa – si domanda la Fei - a demandare esclusivamente a queste rispettabili figure professionali tale compito esclusivo quando nei loro curricula di studi non è prevista la conoscenza delle piante medicinali, tagliando fuori, di fatto, l’unica figura storica che professionalmente se ne occupa? Ovvero l’erborista e, oggi,  l’erborista laureato”.

“L’erboristeria e l’erborista professionista in Italia – continua ancora la Federazione - rappresentano una solida realtà che ha contribuito sempre alla salute della popolazione fungendo da presidio per la corretta informazione sulle piante medicinali cercando sempre collaborazione con le figure sanitarie di riferimento, i medici e i farmacisti. Se si vuole davvero dare un’informazione corretta occorre partire dalla constatazione della realtà: in Italia le erbe medicinali da almeno gli anni ‘30 del secolo scorso sono state correttamente diffuse e hanno contribuito alla salute e al benessere dei cittadini dagli erboristi, che unici hanno saputo tramandare questa tradizione d’uso oggi sfruttata a piene mani da aziende farmaceutiche, alimentari, medici e farmacisti”.

Gli erboristi chiedono pertanto all’Istituto Superiore di Sanità di apportare alla comunicazione diffusa ai cittadini i necessari correttivi inserendo anche gli erboristi titolati come referenti per il corretto uso delle piante medicinali al fine di dare una corretta informazione. Non chiediamo la luna ma solo l’attenzione dovuta all’unica categoria professionale che da sempre opera, con il dovuto rispetto dei ruoli, specificamente con le piante medicinali perché questo è il suo ambito di attività”.

 

 

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