Finanziaria: maggioranza in "pressing" sul governo
Finanziaria: maggioranza in "pressing" sul governo
Un plafond di 4-5 miliardi derivanti dallo scudo fiscale. Questa la cifra intorno a cui i deputati della maggioranza stanno ragionando per gli interventi in finanziaria. Ieri la Commissione Bilancio ha incardinato il provvedimento con le relazioni, martedì prossimo si proseguirà la discussione generale e nella stessa giornata sono previsti incontri del Pdl e, probabilmente, della consulta economica della maggioranza con il governo. Giovedì 26 novembre si svolgerà poi l'audizione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, da cui sono attese indicazioni chiare sui margini di manovra. La Commissione terminerà il 4 dicembre l'esame della finanziaria che il 9 approda in Aula. “I nodi in Commissione verranno presto al pettine e temiamo che il governo possa assumere ancora una posizione di rinvio, perché l’operazione scudo fiscale si conclude il 15 dicembre. Ma se ciò dovesse avvenire - ha detto il relatore, Maurizio Corsaro - creerebbe una condizione di imbarazzo e criticità. Non vogliamo in Commissione parlare a vanvera per rinviare i problemi all'Aula”. Le questioni da affrontare, ha sottolineato Corsaro, vanno dall’avvio del quoziente familiare per l’Irpef, ad un primo sgravio Irap, alla cedolare secca sugli affitti. Altre tematiche sono relative all'inserimento in finanziaria della Banca del Sud, alla gestione degli immobili della P.A., al 5 per mille. Nessuna indicazione è ancora giunta sulle priorità, ma la maggioranza sta lavorando ad un mix di interventi che riguardino il Welfare (famiglie, ammortizzatori sociali) e lo sviluppo. Tuttavia, ha fatto presente il relatore, se alla Camera dovesse prevalere una logica restrittiva sulle misure da ammettere (secondo quanto previsto nel decreto 112 che ha anticipato la riforma della finanziaria), le norme sullo sviluppo dovrebbero essere escluse mentre quelle fiscali possono entrare. In questo caso non potrebbero trovare spazio la proroga delle missioni internazionali di pace e la proroga degli incentivi sull'acquisto di auto, per le quali si dovrebbe pensare ad un decreto.