Finanziaria: una manovra da 24 miliardi

Finanziaria: una manovra da 24 miliardi

Tagli alle spese dei ministeri, "manutenzione" delle entrate, nuove entrate da una tantum e da cessioni di asset e privatizzazioni. La riduzione di Irpef e Irap prevista in un collegato fiscale entro la fine dell'anno.

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23 settembre 2004
FINANZIARIA: ECCO LE LINEE ILLUSTRATE A REGIONI E ENTI LOCALI =

Finanziaria: le linee illustrate a regioni e enti locali

 

“Non voglio più sentir parlare di tagli e di stangate, che hanno un effetto negativo sulla fiducia dei cittadini”. Ha esordito così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, introducendo la presentazione delle linee guida della prossima finanziaria alle Regioni e

agli enti locali nell’incontro che si è svolto ieri a Palazzo Chigi. La discussione non è entrata nel dettaglio delle misure, perché gli approfondimenti sono stati rinviati a tavoli tecnici che inizieranno a riunirsi nei prossimi giorni e proseguiranno a lavorare anche dopo il varo della finanziaria (il 29 settembre), durante l’iter parlamentare della manovra. Nessun accenno, quindi, ad argomenti specifici che riguardano le regioni e gli enti territoriali, come la fiscalità locale o la spesa sanitaria. Il Governo ha sottolineato che non ci saranno tagli, ma la spesa verrà governata con l’applicazione del tetto del 2% alla crescita rispetto al 2004. Sono escluse dal tetto le spese per le pensioni e il welfare (dovrebbero aumentare del 3,9%) e le spese per gli investimenti. Il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, ha riferito ai “governatori”, ai sindaci e ai presidenti di delle province i grandi numeri della manovra per il 2005: la correzione sarà di 24 miliardi di euro (di cui 7 una tantum), necessari a portare il rapporto deficit/Pil da un tendenziale al 4,4% al 2,7%. L’avanzo primario è previsto attestarsi al 2,4%. Ma nessuna indicazione e' stata fornita sulla composizione della manovra. Siniscalco ha assicurato che “l’azione del Governo per combattere gli sprechi sarà capillare” e che “le opere pubbliche e gli investimenti nelle aree depresse sono tassativamente confermati”. Il ministro dell’Economia ha anche precisato che il Cipe del 29 settembre sbloccherà l’elenco delle opere pubbliche contenuto nel Dpef. Toccando i vari aspetti della politica economica, Siniscalco ha rimarcato l’intenzione del Governo di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie attraverso la riduzione fiscale. Nel frattempo l’Esecutivo prenderà contatti con banche e assicurazioni per bloccare i costi dei servizi in quei settori, ripetendo il copione già utilizzato per la grande distribuzione. Il tema della riforma fiscale è stato solo sfiorato, anche perché Siniscalco avrebbe detto che si tratta di “un cantiere ancora aperto”. Il ministro, ha spiegato che la riforma fiscale confluirebbe nel ddl sulla competitività, un provvedimento definito “snello” dal ministro, che dovrebbe essere approvato entro la fine dell’anno e che dovrebbe prevedere le misure a favore della competitività, dell’innovazione, della ricerca, le misure fiscali e quelle per il rilancio del turismo. Sul collegato deve però essere fatta chiarezza, perché l’attuale legge sulla finanziaria ha abolito i “collegati di sessione”, lasciando soltanto la possibilità di ricorrere a “collegati fuori sessione” i cui tempi di approvazione vanno oltre la fine dell’anno.

 

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