Fipe: "il Governo ascolti le nostre proposte"

Fipe: "il Governo ascolti le nostre proposte"

A Roma sessantaquattresima Assemblea della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Il presidente Stoppani: "alla fine del 2009 avranno chiuso ventimila imprese". Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Saglia: "ok alle liberalizzazioni regolate".

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25 novembre 2009
Roma, 22 dicembre 1999

A Roma si è tenuta la 64° assemblea della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia, in rappresentanza di 200mila imprese. Tanti i temi che sono stati affrontati durante l’appuntamento a cui ha partecipato anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia.  Nel suo intervento, il presidente Lino Stoppani ha sottolineato che “alla fine del 2009 registreremo che in un anno avranno chiuso i battenti ventimila imprese tra bar e ristoranti, parte delle quali saranno sostituite. Se questo trend continuerà, in cinque anni usciranno dal mercato centomila imprese, lasciando sulla strada intere famiglie”. Tra le maggiori criticità del settore, Stoppani ha messo in evidenza “il recepimento della direttiva Bolkestein sui servizi, che di fatto rischia di sconvolgere gli assetti del settore e compromettere la qualità dell’offerta gastronomica; la riduzione dell'Iva per la ristorazione e il turismo; i ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione; una revisione degli studi di settore; il problema mai risolto dei buoni pasto, strangolato tra commissioni e sconti ai datori di lavoro; l'attività di contrasto all’abuso di alcol; i canoni e le concessioni demaniali”. In particolare, il presidente Stoppani ha puntato il dito contro la dequalificazione del settore: “La strada per arginare l'abbassamento del livello qualitativo – ha detto Stoppani - è quella di ricominciare a richiedere adeguate competenze, certificate a chi apre un’attività all'interno della filiera alimentare. Anche la procedura introdotta dalla sostituzione dell'autorizzazione sanitaria con la denuncia di inizio attività andrebbe rivista, per garantire maggior sicurezza alimentare, alla luce anche del crescente ingresso nel nostro settore di operatori stranieri”. Sul tema, ha aggiunto Stoppani, “piove sul bagnato. Incombe infatti l'incognita Bolkestein, la direttiva servizi che impone l'obbligo agli Stati europei di comunicare alla Commissione, entro il prossimo 29 dicembre, quali regimi di autorizzazione per le attività di servizio essi intendano mantenere, con il rischio di ricevere quindi il colpo di grazia sugli aspetti di tutela, valorizzazione e promozione del settore che noi rappresentiamo”. A tale proposito, il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, intervenuto all'assemblea, assicura il suo impegno “nello scrivere insieme le regole del recepimento della direttiva europea”. “Voglio garantire a tutta la vostra categoria - ha concluso Saglia - una frequentazione assidua rispetto al lavoro che saremo richiamati a fare”.

 

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