Fipe: “mega appalto delle banche per i pasti”

In una nota, la Fipe sottolinea che “Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena ed Unicredit hanno messo all’asta forniture di buoni pasto per 190 milioni di euro di cui ben 40 milioni saranno a carico degli esercenti ristoratori in conseguenza di gare effettuate al massimo ribasso. Con questo sistema i banchieri pagheranno i buoni pasto dei dipendenti ad un prezzo inferiore del 20% al loro valore reale. E’ questo il rischio che il sistema bancario fa correre a oltre 100mila esercizi pubblici già fortemente provati dai riflessi sull’economia reale dello tsunami finanziario”.

“Le banche – ha detto Sommariva  - stanno raschiando il barile per recuperare risorse imprudentemente perdute nei giochi finanziari. Non si limitano a non rinnovare i fidi alle piccole imprese e a far rientrare velocemente i loro debiti  ma mettono le mani nelle casse di baristi e ristoratori attraverso gare al massimo ribasso destinate ad avere effetti devastanti nel settore delle piccole imprese della ristorazione e dei loro fornitori. Non è questa la moralità necessaria per affrontare anni difficili come questi” .

E come se non bastasse anche la Banca d’Italia  si comporta allo stesso modo mettendo a gara oltre 41 milioni di euro  per servizi di mensa puntando esclusivamente al massimo ribasso  a scapito della qualità dei pasti. “Infatti – ha dichiarato il presidente dell’Angem Ilario Perotto - la scelta di non prendere in considerazione ai fini della vittoria nella gara requisiti quali la professionalità dei concorrenti, la formazione del personale, l’innovazione del servizio, le garanzie sull’igiene, ma di limitarsi a valutare le promesse dei concorrenti svuota di ogni significato la selezione”.