Fipe: "nessun segnale di fumo nei bar"

Fipe: "nessun segnale di fumo nei bar"

Per la Federazione aderente a Confcommercio "la recente sentenza del Consiglio di Stato non farà cedere alcuna trincea e non darà mai la possibilità di tornare ad accendere la sigaretta nei pubblici esercizi".

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11 novembre 2009
Roma, 22 dicembre 1999

“Contrariamente a quanto riportato nei titoli di alcuni quotidiani, la recente sentenza del Consiglio di Stato in merito alla legge sul divieto di fumo non farà cedere alcuna trincea e non farà riaprire alcun caso; né tale sentenza dà e darà mai la possibilità di tornare ad accendere la sigaretta nei pubblici esercizi”. Lo precisa in una nota la Fipe.

“Il divieto di fumo entrato in vigore dal primo gennaio 2005 – continua la Federazione dei pubblici esercizi - è rispettato da tutti gli italiani, esercenti e clienti, all’interno di bar, ristoranti, pub, stabilimenti balneari e persino discoteche. Non si può dire altrettanto, invece, per quanto avviene negli ospedali, sale di aspetto ed uffici pubblici e privati dove, nonostante il divieto, si continua tranquillamente a fumare”.

“Fipe – conclude la nota - sin dal 2005 diede vita alla campagna “No allo sceriffo” per tutelare gli esercenti ai quali non poteva essere delegato un ruolo che è proprio dei funzionari pubblici. Il Tar, pochi mesi dopo, diede ragione a Fipe; ragione rafforzata e confermata anche dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto l’impugnativa”.

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