Fiva: "sparare sugli ambulanti è sport nazionale"

Fiva: "sparare sugli ambulanti è sport nazionale"

Per il Movimento per la Difesa del Cittadino circa il 70 per cento dei banchi non rispetta le norme in materia di etichettatura. Errico: "rappresentazione semplicistica della realtà. Se ci sono carenze, devono ricondursi alla condotta personale".

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17 dicembre 2009
Botta e risposta tra Fiva Confcommercio e Movimento per la Difesa del Cittadino sull’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli

Botta e risposta tra Fiva Confcommercio e Movimento per la Difesa del Cittadino sull’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli ed ittici nei mercati rionali d’Italia.

Ad un rapporto pubblicato dal Movimento, secondo il quale “circa il 70% dei banchi non rispetta le norme in materia di etichettatura”, è infatti seguita a stretto giro la replica di Giacomo Errico, presidente della Fiva, l’Associazione di categoria più rappresentativa del commercio ambulante e su aree pubbliche. “Si resta esterrefatti – ha detto - di fronte alla superficialità di alcune argomentazioni. Eppure tutto questo non stupisce: fare fuoco sugli ambulanti da qualche anno è diventato sport nazionale. I mercati rionali, invece, sono da tempo, un canale distributivo di qualità, di professionalità, apprezzati da tanti consumatori per il servizio reso e per il giusto prezzo”. “E’ intollerabile – ha aggiunto Errico - questa rappresentazione semplicistica della realtà, la generalizzazione dei comportamenti e la riduzione dei nostri mercati ad angoli di Far West. Non possiamo accettare dichiarazioni che inducono  ad equiparare i mercati rionali ai ‘canali di vendita dove è più diffusa l’illegalità’. Se ci sono carenze e difetti è chiaro che devono ricondursi alla condotta personale, e non all’indole di una categoria”.

 

 

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