Galimberti: "bene il rigore, ma ora serve la crescita"

Galimberti: "bene il rigore, ma ora serve la crescita"

Nella prima giornata del Forum "Il futuro dopo la crisi" è stato presentato uno studio su credito e burocrazia. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio: "ci costringono a correre con il freno a mano tirato e il motore depotenziato".

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29 ottobre 2012

VENEZIA - "Abbiamo fiducia nel futuro, ma da imprenditori quali siamo non possiamo che avere un approccio pragmatico alla fase difficile che stiamo vivendo". Con queste parole Paolo Galimberti, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, ha inaugurato la due giorni del Forum "Il futuro dopo la crisi" in programma oggi e domani presso la sede della Provincia (Palazzo Ca' Corner). Primo atto la conferenza stampa dedicata alla presentazione della ricerca "Credito e Burocrazia: il gattopardo delle imprese", alla quale sono intervenuti lo stesso Galimberti e il responsabile dell'Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella. Nel suo intervento, il presidente dei Giovani Imprenditori ha sottolineato che nella sua azione iniziale "il Governo ha fatto molto bene, mantenendo i conti pubblici in ordine. La politica del rigore era necessaria e indispensabile". Ma dopo "serviva una seconda fase, con una forza anche maggiore, tutta rivolta alla crescita" che evidentemente non c'è stata, tanto che le imprese "faticano a vedere luce in fondo al tunnel". "Per crescere - ha specificato Galimberti - è necessario sostenere i consumi e le imprese. Ma se per sostenere i consumi aumentiamo l'Iva, siamo pienamente in controtendenza rispetto ai bisogni del Paese. E non ci piace neanche il baratto tra Iva e Irpef perché è iniquo e penalizza le fasce più deboli della popolazione". Quanto al sostegno alle imprese, Galimberti è stato netto: la realtà dice che "continuano ad essere fortemente penalizzate, con una tassazione reale del 55%, che dal 2007 ad oggi è cresciuta di tre punti, e c'è anche un problema di qualità delle imposte stesse". Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio ha fatto l'esempio dell'Imu, "una patrimoniale sui beni strumentali, è come se si mettesse una tassa su pc e telefonini della gente comune" e dell'Irap ,"una tassa sulla crescita. Chi vuole crescere assume, si indebita e paga più Irap". Per quanto concerne infine i problemi del credito e della burocrazia, Galimberti ha chiosato sottolineando che "ci costringono a correre con il freno a mano tirato e il motore depotenziato", mentre i giovani "non meritano gli appellativi che sono loro riservati, hanno voglia di lavorare e bisogna dargliene la possibilità anche aiutandoli a diventare imprenditori".

Angelo Moretti

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