Giù il sipario su "COGENAinTOUR"

Giù il sipario su "COGENAinTOUR"

Si è chiuso a Milano il roadshow finalizzato a presentare al pubblico degli operatori la cogenerazione quale modello di sviluppo ecosostenibile tra generazione distribuita ed efficienza energetica.

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16 novembre 2009
A REGIONAL CHAPTER OF THE

Si è chiuso il 15 novembre scorso a Milano, “COGENAinTOUR”, il road show organizzato da Cogena (l’Associazione italiana per la promozione della cogenerazione aderente ad Ascomac-Confcommercio), finalizzato a presentare al pubblico degli operatori la

cogenerazione quale modello di sviluppo ecosostenibile tra generazione distribuita ed efficienza energetica.

Due i temi affrontati nel corso dei lavori della Giornata di Milano: le prospettive offerte dall’Expo 2015 per i produttori del comparto e i nuovi vincoli fiscali che, di fatto, penalizzano gli operatori del settore e gli utilizzatori finali. Per questo secondo tema, sul banco degli imputati la recente Legge 99/2009 che, pur se fronte di incentivi previsti per gli impianti di piccole dimensioni, fa poi ricadere sugli utilizzatori finali nuovi gravami fiscali che rischiano di bloccare lo sviluppo degli impianti. “Una situazione contraddittoria – ha sottolineato Sergio Dotti, presidente di Cogena – tanto più se si pensa che questa legge è stata promulgata in contemporanea con la direttiva europea che, al contrario, invita gli Stati membri a favorire le reti di distribuzione intelligente, un ambito in cui la cogenerazione ricopre un ruolo di prima grandezza. Perché lo Stato prevede sostegni economici alla fonte, se poi questo sostegno finanziario viene vanificato sul versante

fiscale?”.

Ma le contraddizioni contenute nel provvedimento non finiscono qui, come ha puntualizzato Carlo Belvedere, segretario generale di Cogena: “la legge pone l’accento sulla generazione distribuita di energia, consentendo in pratica a tutti l’autoproduzione ed introducendo importanti elementi di semplificazione amministrativa, fiscale e di sostegno. Tutti aspetti sui quali Cogena si è sempre battuta per permettere lo sviluppo organico e capillare della generazione distribuita, nella logica dell’efficienza e delrisparmio energetico. Ma fronte di norme di sviluppo il legislatore ha introdotto una

serie di oneri e corrispettivi proprio sulla energia verde prodotta, vanificando gli aspetti positivi richiamati”.

Sullo sfondo di questi nodi legislativi si staglia la scadenza dell’Expo 2015, che rappresenta una scommessa importante, anche sul tema di risparmio energetico. “Il nostro comparto produttivo – ha concluso Belvedere – vuole essere protagonista e partner di questo processo di sviluppo ecosostenibile, per offrire strategie utili all’intero Sistema Italia, in tema di energia ed in particolare di risparmio energetico ed

efficienza energetica”.

Sulla sensibilità delle categoria produttive e dei servizi, si ‘è espresso Enrico Risaliti, presidente della Commissione consiliare per le Politiche energetiche di Confcommercio. “Come Confcommercio Imprese per l’Italia – ha detto – abbiamo da tempo presentato ai Governi che si sono succeduti un Manifesto per richiamare l’attenzione sui temi dell’efficienza e del risparmio. Inoltre, abbiamo realizzato studi, per esempio sui grandi

esercizi commerciali e sugli alberghi, che dimostrano l’esistenza di ampi margini di risparmio energetico e di efficienza energetica. Ma tutte queste politiche sono possibili solo a fronte di un più ampio Piano energetico nazionale che però, da almeno un decennio, non viene rinnovato. Le 840mila aziende aderenti a Confcommercio sono pronte a mettere in atto interventi tesi all’efficienza energetica, ma occorre sapere dove

vogliamo andare, in che modo e con quali tempi”.

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