Giù le stime del Pil, "slitta" il decreto sviluppo

Giù le stime del Pil, "slitta" il decreto sviluppo

Oggi il Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza: nel 2012 la crescita non supererà il -2,2 per cento. La prossima settimana il provvedimento sullo sviluppo.

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19 settembre 2012

Il governo rivedrà al ribasso le stime del Pil per quest'anno: nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), che dovrebbe approdare al Consiglio dei Ministri giovedì prossimo, le previsioni di crescita per il 2012 non dovrebbero superare il -2,2%. In particolare, la 'forchetta' in cui verrà definita la nuova stima dovrebbe essere compresa tra il -2 e il -2,2% a fronte del -1,2% previsto ad aprile. Le nuove stime sarebbero in linea con quelle dei maggiori istituti nazionali e internazionali che, in qualche caso come l'Ocse, sono anche piu' pessimisti (-2,4%). Non è escluso che l'elaborazione della Nota di aggiornamento con le nuove stime macro-economiche potrebbe richiedere qualche altro giorno rispetto al termine del 20 settembre. Dovrebbe esserci una revisione al ribasso anche per le stime del 2013: l'esecutivo ad aprile indicava una crescita dello 0,5% ma il dato potrebbe essere aggiornato con il segno meno o indicare una ripresa più contenuta rispetto alle previsioni iniziali e concentrata maggiormente nella
seconda parte dell'anno. Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha già spiegato che il nuovo quadro macro-economico terrà conto del peggioramento della congiuntura e che "bisognerà guardare in faccia la realtà". Dovrebbe invece slittare alla prossima settimana il decreto Sviluppo. Il ministro Corrado Passera rientrerà in Italia giovedì e per venerdì mattina sono previste riunioni. I
tecnici dell'Economia sono invece al lavoro sulla legge di Stabilità che dovrebbe essere presentata a metà ottobre. Il ddl sarà il veicolo con cui il governo dovrebbe certificare lo stop all'aumento dell'Iva almeno fino a giugno 2013. Per sterilizzare l'innalzamento delle aliquote Iva sono necessari
6,5 miliardi. Il governo punta a trovare parte delle risorse con la 'fase 2' della spending review che potrebbe confluire in un collegato alla legge di Stabilità. Un'altra fetta di risparmi dovrebbe arrivare invece dal riordino degli incentivi alle imprese, il cosiddetto piano Giavazzi. Risorse potrebbero
arrivare anche dalla revisione degli sconti fiscali, le cosiddette 'tax expenditures', già prevista nella delega fiscale all'esame della Camera.

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