I centri agroalimentari "sintesi" della filiera

I centri agroalimentari "sintesi" della filiera

Presso la sede nazionale di Confcommercio si è svolto un convegno organizzato da Fedagromercati che ha messo a confronto i vari esponenti della filiera, dagli agricoltori ai commercianti all'ingrosso e al dettaglio.

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19 novembre 2010

'I centri agroalimentari sintesi della filiera': questo il titolo del convegno organizzato a Roma da Fedagromercati presso la sede nazionale di Confcommercio. Dopo le relazioni del professor Roberto Della Casa dell'Università di Bologna e del presidente di Fedagromercati, Ottavio Guala, (vedi note allegate, ndr) si è tenuta una tavola rotonda con la partecipazione di Giuseppe Politi, presidente Cia, Federico Vecchioni, presidente Confagricoltura, e Dino Abbascià, presidente Fida. Prendendo spunto dalla proposta lanciata dal presidente Guala di un "patto virtuoso" per i centri agroalimentari, il primo a prendere la parola è stato Politi sottolineando "l'importante ruolo dei mercati agroalimentari nel settore ortofrutticolo e la contemporanea frammentazione logistica della GDO", chiedendosi dunque "come mai i mercati stessi non fungano da piattaforma della GDO". Politi ha poi evidenziato la necessità di "rivisitare la legge 41 con finanziamenti opportuni, con attenzione particolare agli organismi interprofessionali", mentre per quanto riguarda la proposta di patto lanciata dal presidente Guala - pur dicendosi d'accordo - ha sottolineato il pericolo che "queste iniziative non producano nulla di concreto. Noi siamo e restiamo agricoltori, non vogliamo fare altro e non vogliamo andare oltre".
La parola è quindi passata a Federico Vecchioni, secondo il quale "la sfida è studiare assieme come sviluppare rapporti sinergici tra i produttori agricoli e i rinnovati centri agroalimentari, così come si sta già facendo con la Grande distribuzione organizzata. Promuovendo parallelamente diversi, ma complementari canali di vendita con mutuo vantaggio". Per il presidente di Confagricoltura "serve un impegno comune con i centri
agroalimentari e i mercati all'ingrosso, ma ancor di più con tutta la filiera su obiettivi comuni, che sono poi quelli dichiarati da Fedagromercati: creare remuneratività a vantaggio della filiera e valore aggiunto per i consumatori".
Il presidente della Fida, Dino Abbascià, ha infine fatto notare che i dettaglianti "vorrebbero poter contare su un sistema di mercati più sicuro e funzionale, con più servizi e più efficienza", mentre i mercati stessi dovrebbero "riassumere centralità negli acquisti per riacquistare competitività anche a salvaguardia e valorizzazione della produzione locale e di nicchia". "Il futuro del dettaglio specializzato - ha concluso Abbascià - passa per i mercati, che hanno un ruolo strategico per la filiera, ma devono continuare a operare nell'ingrosso e non fare concorrenza al piccolo commercio".


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