Carlo Sangalli, presidente Confcommercio-Imprese per l'Italia: "La crisi profonda che perdura da troppo tempo nel Paese, sta mettendo a dura prova anche le imprese storicamente più competitive. Il terziario di mercato soffre gravemente la crisi della domanda interna, cui si è sommato l'aggravio del peso fiscale e burocratico che si è prodotto nell'ultimo anno. Le imprese dei nostri settori, che hanno una storica propensione allo sviluppo delle risorse umane, cosi come alla valorizzazione del management, necessitavano di un segnale concreto e tangibile. Consapevoli dello sforzo comune che imprenditori e dirigenti stanno già da tempo affrontando, con l'obiettivo di transitare le imprese verso l'uscita dalla crisi, e grazie a relazioni sindacali positive, concrete e orientate ad una prospettiva di ritorno alla crescita, abbiamo condiviso un accordo equilibrato che riteniamo possa contribuire a sostenere tutte le realtà economiche che rappresentiamo, dalle più piccole a quelle più strutturate, da quelle che operano in un mercato interno debole a quelle che devono confrontarsi con mercati internazionali". 

Guido Carella, presidente Manageritalia: "L'accordo raggiunto è frutto del senso di responsabilità di chi rappresenta aziende e dirigenti del terziario e dimostra che le relazioni sindacali possono essere un indispensabile e tangibile aiuto ad aziende, lavoratori ed economia per facilitare intelligentemente il loro operato. Oggi parlare di recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni è difficile, abbiamo rinviato l'argomento a momenti migliori, piuttosto bisogna difendere il lavoro e la competitività. Il blocco della parte economica è figlio di questo difficilissimo momento, che tanti dirigenti stanno vivendo diminuendosi la retribuzione con accordi di solidarietà e purtroppo perdendo l'incarico e incontrando sempre più difficoltà a ritrovarne uno. Ma welfare e workfare contrattuali se ben utilizzati sono validissimi strumenti di remunerazione e supporto alla competitività".