I consumi tornano a scendere

I consumi tornano a scendere

Dopo alcuni mesi positivi, l'Indicatore dei Consumi segnala ad agosto un calo dell'1,5 per cento rispetto a luglio. Inebolimento del quadro economico generale.

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6 ottobre 2011

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala ad agosto 2011 un aumento dell'1,7% in termini tendenziali. In termini congiunturali, l'indicatore mostra, invece, una netta contrazione con una flessione dell'1,5% rispetto a luglio, interrompendo la tendenza al graduale recupero dei livelli di consumo in atto da alcuni mesi. La riduzione dei consumi di agosto rispetto a luglio influenza negativamente la media mobile destagionalizzata a tre mesi. Il dato congiunturale si inserisce in un contesto nel quale i principali indicatori, qualitativi e quantitativi, mostrano, a partire dalla fine del secondo trimestre, un indebolimento del quadro economico. Il deterioramento del quadro congiunturale si evidenzia anche nel peggioramento registrato dal clima di fiducia delle famiglie e delle imprese nel mese di settembre. In questo contesto l'unica nota positiva è rappresentata dal mercato del lavoro che segnala, anche ad agosto, un lento è graduale miglioramento, a cui si associa un ridimensionamento delle ore autorizzate di CIG. Va, comunque, segnalato che questa variabile reagisce con ritardo ai mutamenti intervenuti sul versante produttivo. Allo stato attuale è difficile stabilire se l'economia italiana, dopo la battuta d'arresto che si profila nel terzo trimestre del 2011, riprenderà il lento processo di superamento della crisi del 2008-09 oppure se stiamo entrando in una nuova fase recessiva. La dinamica tendenziale dell'ICC di agosto riflette un aumento sia della domanda relativa ai servizi (+3,2%) sia della spesa per i beni (+1,0%). In un contesto che ha mostrato, in termini tendenziali, un miglioramento per quasi tutti i segmenti di spesa l'andamento più positivo si è registrato, in linea con quanto accaduto nei mesi precedenti, per i beni e servizi per le comunicazioni (+6,4%), dinamica determinata in larga parte dalla componente relativa ai beni la cui domanda continua ad essere favorita dalla sostenuta tendenza alla riduzione dei prezzi. Positivo è risultato anche l'andamento dei volumi acquistati dalle famiglie per i prodotti di abbigliamento e le calzature, dinamica favorita da una riduzione particolarmente elevata dei prezzi nel confronto su base annua. A tale andamento ha contribuito il contenuto recupero registrato ad agosto dalla componente relativa agli acquisti si autovetture da parte dei privati. Relativamente alla domanda per beni e servizi ricreativi, al cui interno si sconta il permanere di una dinamica particolarmente sostenuta per i giochi e le lotterie va segnalato come sull'andamento di quest'ultimo aggregato abbia pesato anche l'ampliamento dell'offerta, elemento che ha condizionato in parte il risultato di agosto. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di ottobre si stima una variazione congiunturale dello 0,4% dell'indice dei prezzi al consumo, dato che porterebbe ad un ulteriore innalzamento del tasso d'inflazione tendenziale stimato attestarsi al 3,2%. Sul dato del mese oltre ai consueti aumenti dovuti a fattori stagionali (istruzione, abbigliamento, gas) dovrebbe influire il pieno esplicarsi degli effetti sui prezzi derivanti dall'innalzamento dell'IVA dal 20 al 21%.

 

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