Il Dl liberalizzazioni è legge

Il Dl liberalizzazioni è legge

Con 365 sì e 61 no la Camera dà il voto finale alle misure varate dal governo a fine gennaio. Il premier Monti: "Sono molto soddisfatto. E' stato raggiunto un importante traguardo".

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21 marzo 2012

Le liberalizzazioni sono legge. Con 365 si' e 61 no la Camera da' il voto finale alle misure varate
dal governo a fine gennaio. ''Sono molto soddisfatto. E' stato raggiunto un importante traguardo'', è il commento sintetico del presidente del Consiglio Mario Monti, arrivato a Montecitorio per assistere alla votazione. Resta in realta' ancora da risolvere il rebus delle commissioni bancarie, che con un voto del Senato sono state azzerate e che l'Esecutivo si e' impegnato a ripristinare ''in
tempi rapidi''. Possibile infatti che a breve arrivi un mini decreto correttivo. Trovata, in extremis, una via d'uscita intanto sul fronte delle coperture di cinque misure introdotte al Senato e che una
relazione della Ragioneria generale dello Stato accusava di essere troppo ballerine. Ad assicurare che il testo abbia le necessarie risorse finanziarie è il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda: per porre la fiducia l'Esecutivo, spiega, "si è basato sui pareri non ostativi dellecommissioni'' a fronte dei ''rilievi critici della Ragioneria''. La giornata a Montecitorio scorre dunque senza sorprese con l'esame degli ordini del giorno, che restano ''l'unica occasione - ammette pero' il vicepresidente dell'Assemblea Maurizio Lupi - di confronto tra Governo e Aula''. Si tratta di impegni che, si sa, non sono vincolanti e ai quali spesso non si da' seguito: cosi' il governo mostra un volto accomodante e anche per evitare il rischio di essere battuto da' spesso parere favorevole o si rimette al giudizio dei deputati. Oltre all'annunciato odg bipartisan sullebanche (al quale il governo dovra' dare seguito velocemente con un decreto correttivo), incassano il si' anche la proposta targata Lega per il ripristino del tetto dell'1,5% alle commissioni a carico degli esercenti per i pagamenti con carte di credito e bancomat e quella che chiede diannullare il cosiddetto 'beauty contest' sulle frequenze tv assegnate gratuitamente a Rai e Mediaset e quello del Pd per un tavolo sul settore auto. Niente da fare invece per l'idea lanciata dall'Italia dei Valori di estendere a tutti il mutuo a tasso 'casta', vale a dire l'1,57% applicato ai senatori dall'agenzia Bnl di Palazzo Madama. Il fronte che invece, nonostante ormai il provvedimento siagiunto a destinazione, resta aperto e' quello con gli amministratori locali: la tesoreria unica ''e' un danno per i Comuni'', insiste il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi ribadendo che la sua amministrazione non trasferira' allo Stato le proprie risorse.

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