In Francia e Germania cresce il partito degli "euroscettici"

In Francia e Germania cresce il partito degli "euroscettici"

Vent'anni dopo la ratifica al fotofinish del trattato europeo di Maastricht, i francesi e i tedeschi voterebbero oggi a netta maggioranza contro il testo che prevede la moneta unica.

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18 settembre 2012

Cresce l'euroscetticismo in Francia, cosi' come in Germania. Vent'anni dopo la ratifica al
fotofinish del trattato europeo di Maastricht, i francesi voterebbero oggi a netta maggioranza (il 64%)contro il testo che prevede, fra l'altro, la moneta unica: e' quanto emerge da un sondaggio pubblicato da le Figaro, il quotidiano che titola su tutta la prima pagina: 'I francesi e l'Europa: ildisamore - Un sondaggio shock 20 anni dopo Maastricht'. E nella vicina Germania l'atteggiamento non e' diverso: per la prima volta dall'introduzione dell'euro la maggioranza dei tedeschi - il 65% secondo un sondaggio della società demoscopica TNS Emnid - si è detta convinta che senza la moneta unica la propria situazione sarebbe migliore mentre cresce anche l'insofferenza nei confronti dell'Unione Europea. Tornando alla Francia, una netta maggioranza (il 65%), non vuole rinunciare comunque rinunciare alla moneta unica e dice 'no' ad un ritorno al franco. Ma se il 20 settembre 1992, il trattato di Maastricht fu adottato nel paese con il 51% di favorevoli contro il 49% dicontrari, oggi - secondo lo studio condotto dall'istituto Ifop su un campione di 1.006 persone - quel trattato incasserebbe il sostegno soltanto del 36%. Dieci anni dopo il passaggio all'euro, le conseguenze della moneta unica sulla competitivita' dell'economia transalpina sono ritenute negative dal 61% per cento degli intervistati, ma anche in termini di disoccupazione (dal 63%) e soprattutto sul livello dei prezzi (dall'89%). In linea piu' generale, dai tempi di Maastricht, l'Unione europea va piuttosto ''nella cattiva direzione'', dice il 67% degli intervistati. E il 49% sostiene che appartenere all'Ue e' ''nell'interesse'' del Paese. Lo studio mostra anche una forte reticenza ad un'integrazione europea rafforzata, con un'unica politica economica e di bilancio, respinta dal 60% degli intervistati. Mentre il 64% ritiene la creazione di uno Stato unico europeo ''poco probabile''. E il 76% dice che l'Ue non agisce in modo ''efficace'' per limitare gli effetti della crisi. Da evidenziare anche quel 65% che si dice pronto ad escludere la Grecia dalla zona euro se Atene non dovesse riuscire a ridurre deficit e debito. Del resto, il vento dell'euroscetticismo soffia anche in Germania. La pubblicazione del sondaggio su Le Figaro arriva a due settimane dall'apertura al parlamento francese del dibattito sul trattato di bilancio europeo, il cosiddetto 'Fiscal compact'. Intanto, il ministro dell'Economia, Pierre Moscovici, ha detto
ieri che l'Europa ''non ha tempo da perdere'' e deva andare ''piu' veloce e piu' lontano'' nella risoluzione della crisi, nonostante le controversie sulla supervisione unica bancaria emerse all'Ecofin di Nicosia.

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