Istat: per il turismo 2015 anno stabilità dopo il "flop" degli anni precedenti

Istat: per il turismo 2015 anno stabilità dopo il "flop" degli anni precedenti

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22 aprile 2016

"Il 2015 é stato un anno di stabilità, che ha interrotto i cali precedenti: un' interruzione importante già di per s‚ che ci fa sperare bene per il futuro". È l' analisi di Mascia Di Torrice dell' Istat, che ha presentato il focus sul Turismo degli italiani in occasione della 16/a conferenza "L'Italia e il Turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing', organizzata da CISET-Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con Banca d'Italia. "La stima della spesa domestica regionale - ha invece sottolineato Andrea Alivernini di Banca d' Italia - é stata in forte calo fino al 2014, soprattutto per quanto riguarda i viaggiatori nelle strutture private, ma, pur non avendo ancora dati sul 2015, sembra che ci possa essere un leggero recupero". "Il 2015 - ha aggiunto Simonetta Zappa di Banca d' Italia - é andato bene, sul fronte turistico, in Italia, visto che, con
entrate che sono cresciute a ritmo maggiore rispetto alle uscite, il saldo ha ricominciato a crescere. Dopo la grande crescita del 2014, la spesa degli italiani all' estero é
cresciuta con un tasso inferiore. Tutto sommato, comunque, non ci sono state grandi sorprese, visto che i valori si sono assestati su una stabilità percentuale rispetto al Pil". 35.556 milioni di euro spesi dai turisti internazionali in Italia tra gennaio e dicembre 2015, a fronte di 34.240 milioni nel 2014. In aumento anche i consumi dei turisti italiani all' estero: 22.012 milioni di Euro nel 2014, contro 21.713 milioni nell' anno precedente. Nel 2015, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane perciò positivo e pari a 13.544 milioni di Euro, in aumento rispetto a quello registrato nel 2014 (12.527 mln, +8,1%). La crescita é generata da un aumento delle entrate internazionali per turismo (+3,8%) superiore a quello delle uscite internazionali (+1,4%). Nella sua relazione introduttiva, Simonetta Zappa di Banca ha illustrato le tendenze generali per il 2015 delle spese da turismo internazionale. L' anno si é chiuso con un aumento (+3,8%) delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per un importo complessivo pari a 35.556 milioni di euro, confermando l'andamento positivo evidenziatosi nel 2014 (in cui la crescita era stata del 3,6%). Questo andamento ha interessato tutte le principali macro-aree italiane di destinazione. Tra le province, quella con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall'estero si conferma Roma (6.191 mln), per cui prosegue,
sebbene a ritmi più contenuti (+3,6%), l' espansione degli ultimi anni. Ma quasi tutte le altre principali province fanno registrare variazioni positive: Napoli (spesa complessiva: 1.376 mln, +17,9%), Venezia (3.105 mln, +14,9%), Milano (3.427 mln, +9,9%) e Firenze (2.460 mln, +5,2%), mentre la spesa in provincia di Verona é rimasta pressochè‚ stabile (1.211 mln, +0,2%). Guardando ai paesi di origine, aumentano gli introiti sia dai paesi della UE (+5,2%) sia dai paesi extra-UE (+2,0%). La Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia (15% del totale), con un aumento del +6,6% rispetto al 2014. In aumento anche gli introiti da Regno Unito (+13,3%) e Francia (+10,3%), mentre tra i paesi extraeuropei in crescita le spesa dai tradizionali bacini di provenienza, come Stati Uniti (+6,1%) e Svizzera (+3,2%).
Esaminando la dinamica dei flussi outgoing, le spese degli italiani per viaggi all' estero (in totale 22.012 milioni di euro) hanno continuato la tendenza positiva iniziata nel 2014, con un aumento dell' 1,4% rispetto all' anno precedente. La spesa turistica in uscita, in termini reali, resta comunque inferiore ai valori pre-crisi. Si evidenziano variazioni positive per tutte le principali destinazioni dei viaggiatori italiani, in particolare per Regno Unito (+11,2%), Stati Uniti (+7,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+6,6%) e Slovenia (+6,1%); sono risultate invece in calo le spese degli italiani in Germania (-3,8%), Cina (-3,1%) e Svizzera (-2,5%).
 

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