Iva: Berlusconi annuncia un aumento temporaneo di tre mesi in caso di necessità

Iva: Berlusconi annuncia un aumento temporaneo di tre mesi in caso di necessità

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2 settembre 2011

Niente rincaro Iva. Per ora. Il ricorso ad un aumento dell'imposta sui consumi per il momento
non c'è. Ma rimane comunque una sorta di ''clausola di salvaguardia'', tanto che il premier Berlusconi è tornato a parlare della possibilità di un rincaro, magari solo per 3 mesi. ''Se fosse
necessario - dice - l'Iva potrebbe passare dal 20 al 22%, ad esempio per tre mesi''. Che il capitolo non è chiuso lo aveva già assicurato nei giorni scorsi lo stesso Berlusconi, che ha sempre caldeggiato questa misura in contrapposizione al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che vuole invece tenerla per la delega fiscale. Il vertice di Arcore di due giorni fa aveva deciso di non
modificare l'aliquota, ma certo il capitolo non è chiuso se il vicepresidente della commissione Lavoro alla Camera, Giuliano Cazzola (Pdl) avverte: aumentare l'Iva ''è quasi una misura inevitabile. Se vogliamo salvare i conti - ha detto ad Affaritaliani.it - per forza di cose dobbiamo passare dal 20 al 21 per cento''. Quello dell'Iva è un 'tesoretto' che garantirebbe un maggior
gettito che può oscillare tra i 4 e i 7,5 miliardi. L'ipotesi di un aumento trimestrale al 22% è solo l'ultima e si aggiunge a quelle già allo studio che circolano. Prevedono: l'innalzamento dell'aliquota ordinaria dal 20% al 21%, che garantirebbe un aumento di gettito stimato pari a 4 miliardi di
euro annui; oppure, oltre l'aumento dell'aliquota ordinaria al 21%, anche l'aumento di un punto delle aliquote al 4% e al 10%, generando cosi' un maggior gettito pari a 7,5 miliardi di euro
annui. Tra le ipotesi che circolavano invece prima che il vertice di maggioranza stoppasse la misura, si parlava della possibilità di un ritocco all'insù di un punto e mezzo dell'aliquota ordinaria al 20%, ma non si escludeva l'ipotesi di un incremento solo di mezzo punto. Un'altra strada possibile è quella di un aumento dell'1% delle aliquote del 20% e del 10%, lasciando invariata quella al 4% sui beni di prima necessità. Per il titolare del Tesoro, tuttavia, sarebbe meglio rinviare l'incremento dell'Iva ad un secondo momento, quando cioè si realizzerà la delega fiscale. In sostanza, per usare il gettito aggiuntivo come cassa sia per realizzare la rifor
ma fiscale sia per attenuare l'impatto della riforma assistenziale, con i conseguenti tagli al welfare.

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