La Faid è pronta alla sfida del federalismo. Tito Lombardini confermato presidente.

La Faid è pronta alla sfida del federalismo. Tito Lombardini confermato presidente.

La Federazione guarda con ottimismo alla nuova realtà del commercio in chiave federalista. Lombardini: "Siamo preparati al cambiamento". "Necessario valorizzare i rapporti tra le imprese della distribuzione e i principali soggetti legati al territorio".

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25 marzo 2002
La Faid è pronta alla riforma federalista del commercio

La Faid è pronta alla riforma federalista del commercio

 

Il federalismo come opportunità per la distribuzione commerciale: questo è stato il tema principale del convegno “Scenari e sviluppi della distribuzione moderna” promosso a Milano dalla Faid Federdistribuzione aderente a Confcommercio. L’obiettivo del convegno era proprio quello di valutare quali fossero gli scenari futuri del settore, alla luce delle recenti riforme del commercio che vedranno aumentare molto il “peso” degli enti territoriali.

Una realtà di cui ha parlato il presidente della Faid Tito Lombardini: “Da oggi il commercio dipende dalla regioni e le nostre imprese associate sono da tempo preparate al cambiamento in atto. La presenza su tutto il territorio nazionale – ha detto Lombardini – e in tutte le formule del commercio costituisce il punto di partenza, per poter avviare una serie di attività vicine alla realtà del territorio. In collaborazione con il Sole 24 Ore, la Bocconi e altre università, abbiamo programmato una serie di iniziative rivolte da una parte agli interlocutori istituzionali e agli operatori economici, dall’altra ai consumatori che rimangono i nostri indicatori di efficienza e qualità dei servizi e dei prodotti offerti”. Insomma, secondo Lombardini è importante valorizzare al meglio i rapporti tra le imprese della distribuzione e i principali soggetti legati al territorio, “per far crescere una cultura economica dei protagonisti territoriali”.

Gli ostacoli, però, non mancano. L’amministratore delegato del Gruppo Rinascente Giovanni Comolli ha parlato del pagobancomat, uno strumento che si è rivelato importante per abituare i consumatori all’euro ma ancora poco diffuso a causa della commissione troppo elevata richiesta dall’Abi agli operatori commerciali. “Nello 0,41% richiesto dall’Abi - ha osservato – c’è un mark-up che potrebbe essere ridotto o annullato a fronte del fatto che tagliando la commissione ci sarebbero più operazioni e quindi maggior volume di affari anche per le banche”.

Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il presidente della Federcom Giovanni Pomarico, il presidente del gruppo Marzotto Innocenzo Cipolletta e il presidente della Parmalat Calisto Tanzi. In rappresentanza delle istituzioni erano presenti il sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti Paolo Mammola, l’assessore al Commercio della regione Lombardia Mario Scotti e l’assessore al Commercio della Regione Liguria Giancarlo Gatti.  

 

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