La Spagna spaventa i mercati

La Spagna spaventa i mercati

Ieri giornata nera per le borse europee: Piazza Affari ha perso il 3,3 per cento mentre lo spread è tornato a salire (370). Monti: "E' la crisi peggiore nella storia della Ue".

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27 settembre 2012

La paura per l'aggravarsi della crisi in Spagna affonda le borse europee, con Milano che chiude in
calo del 3,29% e lo spread che si allarga di oltre venti punti in una seduta sfondando quota 380, mentre la Grecia non accenna ad allontanarsi all'orlo del baratro. A tenere in ansia i mercati e' il tentennare di Madrid sulla richiesta di un piano di salvataggio che numerosi investitori ritengono necessario. L'esecutivo iberico continua a prendere tempo, affermando di attendere che diventino piu' chiare le condizioni di un eventuale programma di aiuti, sebbene il premier Mariano Rajoyabbia affermato che chiedera' soccorso qualora i costi di finanziamento del debito restino elevati per troppo tempo. Costi di finanziamento che oggi sono cresciuti in modo repentino, con lo spread tra Bonos e Bund che ha superato i 460 punti e il rendimento dei titoli decennali che si e'riaffacciato sopra la soglia critica del 6%, ritenuta insostenibile nel lungo periodo. I mercati sembrano pero' aver gia' perso la pazienza. Ieri a incassare le perdite peggiori e' stata la borsa di Madrid, dove l'indice Ibex che ha chiuso in calo del 3,92% con vendite diffuse su tutti i comparti e non solo sui finanziari, come nel resto d'Europa. A Francoforte (-2%), Londra (-1,56%) e Parigi (-2,82%) sono stati infatti i finanziari a trascinare giu' i listini. Tra i titoli peggiori figurano infatti Commerzbank (-5,37%), Deutsche Bank (-6,21%), Credit Agricole (-6,98%) SocGen (-6,09%) e Lloyds (-4,01%). Banche pesanti anche a Piazza Affari, con Intesa a -4,68%, Unicredit a -5,03%, Bpm a -5,7% e Mediolanum a -5,25%. Ad aggravare le tensioni in Spagna si aggiungono la bomba a orologeria catalana e le proteste di piazza a Madrid. Nel frattempo, da Francoforte, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, al termine di un incontro bilaterale, rassicurano sulla solidità dell'Italia. "Non abbiamo bisogno di aiuti, un aiuto
importante e' gia' essere parte dell'area euro" ha spiegato Grilli. "Stiamo cercando di ridurre la spesa pubblica per riuscire a evitare l'aumento delle tasse, a partire dall'Iva", ha poi aggiunto il ministro. "L'Italia e' abbastanza forte da risolvere i suoi problemi" ha invece affermato il banchierecentrale tedesco, "L'Italia ha attuato riforme ambiziose e ha conseguito progressi importanti che hanno effetti positivi e di cui beneficera' anche l'area euro; anche se l'Italia ha affrontato delle sfide -ha aggiunto Weidmann - e' fondamentalmente sana".

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