La "zavorra" fisco frena il decollo della distribuzione automatica

La "zavorra" fisco frena il decollo della distribuzione automatica

A Roma gli "Stati Generali" del Vending: nel 2013 fatturato a quota 2,62 miliardi ma consumi in leggero calo. "Pesa" l'innalzamento dell'Iva al 10%, mentre gli operatori temono un aggravio di costi dalla delega fiscale. Confida propone un sistema imperniato su distributori dotati di sistemi di pagamento elettronici.

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29 ottobre 2014

Trentamila addetti, fatturato di filiera pari a 2,62 miliardi e consumi in leggero calo (1,14%). Sono i numeri della distribuzione automatica, il cosiddetto vending, resi noti nell'ambito degli "Stati Generali 2014", organizzati da Confida a Roma presso la sede nazionale di Confcommercio. Il comparto, sempre più protagonista dei consumi fuori casa e più in generale della distribuzione, fa infatti segnare numeri importanti: dall'aggiornamento dello studio di settore curato da Accenture per conto della stessa Confida emerge che il parco macchine installato nel 2013 è di circa 2 milioni 400mila distributori automatici, due terzi delle quali sono le piccole macchine per ufficio funzionanti a capsule e cialde e il resto i grandi distributori automatici di bevande calde, fredde e prodotti solidi preconfezionati. Ciò non toglie che per il comparto manufatturiero della filiera il momento sia difficile, in particolare per i produttori di distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori, che sono stati la prima componente a risentire del difficile contesto economico. A pesare è soprattutto il fisco, a cominciare dall'aumento dell'aliquota Iva dal 4 al 10% in vigore dal primo gennaio scorso, che da un lato ha penalizzato il settore e dall'altro reso necessario un adeguamento dei prezzi delle consumazioni. Ma anche le preoccupazioni per la legge delega in tema fiscale, che prevede l'introduzione di "specifici strumenti di controllo relativamente alle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici". Non a caso il convegno organizzato in Confcommercio ha avuto per tema "Delega fiscale: strumenti di controllo sui distributori automatici, le proposte del vending". Gli operatori del settore "spingono" perché il Governo adotti nella delega una soluzione tecnica compatibile con le specificità delle imprese senza simulare soluzioni già in vigore per altri comparti. Altrimenti, ci sarebbe un aggravio di costi stimato attorno ai 200 milioni di euro. E' per questo che Confida ha illustrato una sua proposta, che punta a soddisfare i criteri di certezza e trasparenza dei dati contabili, rispettosa delle esigenze di semplificazione delle operazioni e di economicità del sistema. Questa prevede che i distributori automatici siano dotati di sistemi di pagamento elettronici e che i relativi dati vengano trasmessi ad un palmare in grado di generare un file contenente i dati identificativi della singola operazione, di criptare il file con l'algoritmo di criptaggio adottato e di trasmetterlo a un pc della sede centrale dell'azienda, da cui far poi partire un'unica trasmissione periodica all'Agenzia delle Entrate. L'azienda stessa, infine, conserverebbe un archivio per la tracciabilità delle operazioni. La delega, secondo Confida, dovrebbe ovviamente un "congruo termine per l'inizio della sua operatività", considerando il peso degli adeguamenti tecnici e degli investimenti necessari per l'elevato numero di distributori automatici esistente. L'Associazione, pur consapevole della scarsità di risorse finanziarie dello Stato, auspica agevolazioni per suppportare gli investimenti delle aziende per l'acquisto delle nuove applicazioni tecnologiche.

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