Le pmi hanno perso fiducia nella politica

Le pmi hanno perso fiducia nella politica

Secondo una ricerca della Fondazione Rete Imprese Italia, il 55,4 per cento dei piccoli e medi imprenditori del campione è sfiduciato dalla politica, mentre il 47,8 per cento individua nella presenza di vincoli burocratici un forte freno alla ripresa.

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30 ottobre 2012

I piccoli imprenditori del Centro Italia sono più motivati rispetto al resto del Paese nel difendere ad ogni costo quanto costruito finora, ma oltre il 50% di essi non ha fiducia nella capacità della politica di indicare percorsi di uscita dalla crisi. Questi in sintesi alcuni degli aspetti che emergono da un'indagine della Fondazione Rete Imprese Italia, realizzata su un campione di 2.500 imprese italiane fino a 49 addetti. In particolare il 74,5% dei piccoli imprenditori del Centro Italia dichiara che nei prossimi dodici mesi difenderà in ogni modo ciò che ha costruito finora (la media italiana non supera il 70%). Il 66,3% di questi imprenditori ritiene che ancora oggi le piccole imprese siano determinanti nello sviluppo del Paese e l'83,1% di essi, nonostante le difficoltà, si dichiara ancora pienamente convinto della propria scelta professionale). Il 55,4% del campione (rispetto a una media italiana del 47,9%) è però sfiduciato dalla politica, mentre il 47,8% (il 32,7% a livello italiano) individua nella presenza di vincoli burocratici un forte freno alla ripresa. La ricerca è stata
presentata a Firenze dal presidente pro tempore di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, insieme al presidente del Censis e della Fondazione Rete Imprese Italia, Giuseppe De Rita. Per De Rita ''la ricerca mette in risalto i due elementi polari che attualmente contraddistinguono le piccole imprese: da un lato la loro sfiducia nella politica e, dall'altro lato, la loro convinzione di difendere e di attrezzare le proprie aziende nei confronti dei rischi di ridimensionamento e di chiusura ndovuti alla crisi. Alla politica nazionale rimane il compito di farsi carico e di valorizzare il patrimonio sociale e produttivo delle imprese che vogliono non solo resistere al disagio ma anche riprendere a crescere, in termini di competenze e di capacità produttiva''.

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