Le proposte Dismamusica per il rilancio del settore
Le proposte Dismamusica per il rilancio del settore
Le proposte Dismamusica per il rilancio del settore
Presso la Sala Convegni del Palazzo del Burcardo, a Roma, si è tenuta una conferenza stampa del Coordinamento “Amici della Musica” sul tema della promozione di urgenti misure legislative a sostegno della musica. All’evento hanno partecipato Luigi Berlinguer, presidente del Comitato di lavoro nazionale per l'apprendimento pratico della musica e rappresentanti politici della maggioranza e dell’opposizione (Fiorella Ceccacci Rubino del PDL e Pina Picierno del PD, entrambe componenti della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, oltre alla responsabile del Dipartimento Cultura del PD, Giovanna Melandri). Il presidente di Dismamusica, Claudio Formisano, ha sottolineato come la grande maggioranza delle difficoltà che affliggono il settore della musica in Italia derivi dal problema di fondo della mancata percezione, a livello nazionale, del valore intrinseco della musica e dei benefici che essa produce e dal conseguente disinteresse di media ed istituzioni. “La nostra Associazione - ha precisato il presidente di Dismamusica - si impegna da 27 anni perché sia riconosciuto l’alto valore sociale e culturale del fare musica. E in questo senso ha da sempre promosso e sostenuto iniziative di spicco in questa direzione, come il Salone di riferimento del mercato italiano degli strumenti e delle edizioni musicali, da tutti conosciuto semplicemente come ‘il Disma’, o la preziosa rilevazione dei dati di mercato del settore e la pubblicazione, insieme a SCF e FEM, del Rapporto sull’Economia della Musica in Italia. O ancora come il grande progetto di Scuola Musicafestival, che per sette anni consecutivi, di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, ha coinvolto decine di migliaia di ragazzi in tutto il Paese”. “Purtroppo”, ha concluso Formisano, “ci scontriamo quotidianamente con realtà che, sia all’interno di istituzioni politiche che della società civile, guardano ed investono cifre consistenti sulla musica, ma intesa come un semplice prodotto di spettacolo ed intrattenimento, trascurando completamente di sviluppare la sua natura e funzione di
elemento centrale nella formazione culturale di base ”.
A fronte di queste premesse, il presidente di Dismamusica ha quindi enunciato le
richieste dell’Associazione, che si riassumono nei seguenti quattro punti:
1. Inclusione dello strumento musicale nei programmi scolastici del Paese, dalla
scuola materna alle scuole superiori, con un piano di riforma radicale
pluriennale che preveda fin d’ora l’educazione e la pratica musicale come
insegnamenti e pratiche curriculari riconoscendo in esse le finalità educative e
di formazione della persona.
2. Introduzione di un “Bonus Fiscale”, come quello adottato per le attrezzature
informatiche e per i testi scolastici, per l’acquisto di uno strumento musicale, da
intendersi come sussidio didattico imprescindibile per dare concreta attuazione
all’inserimento della pratica musicale nel sistema scolastico nazionale.
3. Riduzione dell’aliquota IVA sugli strumenti musicali dal 20% al 4%,
conformemente al trattamento fiscale riservato al settore dell’editoria. Lo
strumento musicale, infatti, svolge una funzione educativa e culturale identica
a quella del libro; e l’attuale sperequazione tra spartito o metodo o libro e
strumento musicale penalizza ingiustamente quest’ultimo.
4. Incentivi alla formazione, ricerca e sperimentazione musicale al fine di
sviluppare su strade nuove l’intero settore. Al termine dei lavori tutti i partecipanti hanno avuto la sensazione di avere preso parte ad un evento particolarmente significativo, che potrebbe rappresentare la chiave di volta per l’approvazione di una nuova, attesissima legge sulla musica.