Legge di Stabilità: Governo e maggioranza cercano l'accordo

Legge di Stabilità: Governo e maggioranza cercano l'accordo

Oggi pomeriggio incontro tra il ministro Grilli e i relatori Baratta (Pd) e Brunetta (Pdl). Restano aperte tutte le ipotesi, dalla cancellazione almeno parziale dell'aumento Iva fino al taglio del taglio Irpef.

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29 ottobre 2012

La carica delle modifiche alla Legge di Stabilità è attesa per oggi: alle 13 scade infatti il termine per presentare gli emendamenti al testo. Ma non tutti: perche' quelli più 'di peso', cioè quelli che saranno messi a punto dai relatori (Pier Paolo Baretta del Pd e Renato Brunetta del Pdl) mediando le diverse spinte politiche, arriveranno solo la prossima settimana. E proprio su questo 'punto di caduta' è previsto sempre oggi (alle 16) un incontro tra i due relatori e il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. Tra le novità che comunque sembrano destinate a ottenere il via libera del Parlamento c'è la cancellazione dell'allungamento dell'orario dei professori, così come richiesto anche dalla commissione Istruzione della Camera. Il titolare del Tesoro intanto guarda avanti e promette: ''prevediamo di ridurre l'aliquota fiscale ma serve una base imponibile più alta e per questo dobbiamo combattere l'evasione''. Anche perché l'evasione ''è inaccettabile'' e ''dobbiamo combatterla con tutti gli strumenti che abbiamo''. Ieri intanto a fare il punto è stato un breve incontro tra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e quello dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Oltre al risultato delle elezioni siciliane una parte del colloquio, al quale hanno preso parte il relatore
Baretta ed il capogruppo dell'Udc alla Camera Gian Luca Galletti, ha riguardato proprio le modifiche alla legge di Stabilità. Un incontro che ha però mandato su tutte le furie il capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto: ''Bersani e Casini possono fare tutti gli incontri che
vogliono ma la condivisione dei mutamenti deve per forza riguardare tutte le forze della maggioranza''. Brunetta, intanto, ha avanzato la proposta di due fondi, uno per le famiglie e uno per le imprese, destinati ad abbassare il carico fiscale. Ed e' proprio il capitolo 'fisco' quello più preso di mira in attesa della formalizzazione delle proposte. Continua anche il dibattito su chi ci perde e chi invece ci guadagna dalla manovra: il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, fornisce una cifra: con la manovra fiscale ci guadagna il 74,2% dei contribuenti (30,8 milioni su una platea di 41,5). A In attesa che si smaltiscano le tensioni politiche, le modifiche proposte restano più o meno ferme dopo la serie di 'bocciature' nelle commissioni parlamentari (dai cieli bui all'allungamento dell'orario per i professori fino alla tassa sui ricchi per sostenere gli esodati). Si va dalla cancellazione dell'aumento Iva (almeno la prima aliquota, non quella del 21% perché tutte e due costerebbero troppo: 6,6 miliardi), fino al taglio del taglio all'Irpef (vale circa 4 miliardi) che verrebbe invece 'spalmato' per ridurre il cuneo fiscale. Si rivedrebbero inoltre i tagli e la retroattività per deduzioni e detrazioni. Da un 'ritocco al fondo di Palazzo Chigi arriverebbero fondi per esodati (100 milioni) e non autosufficienti (400 milioni) e altre risorse dal 'dossier Giavazzi' sugli incentivi alle imprese. Ma il 'tormentone', ripetuto ieri anche da Polillo, resta lo stesso: le modifiche sono possibili ma a saldi invariati.

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