Leggi tutta la Lettera dalle Regioni - n. 08

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15 luglio 2004
REGIONI CHIEDONO INCONTRO URGENTE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Dpef: Regioni ed Enti Locali chiedono al Governo un confronto preventivo

 

 

Dopo l'esperienza dello scorso anno, che ha visto il sostanziale blocco delle risorse regionali, quest'anno le Regioni nella seduta del 29 giugno della Conferenza Stato-Regioni, hanno chiesto al Presidente del Consiglio, "un incontro urgente assieme agli Enti Locali per conoscere le eventuali iniziative del Governo in materia finanziaria e per un indispensabile confronto in merito al prossimo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria".

 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani che ''ha più volte richiesto, ritenendola una cosa normale in considerazione di quanto previsto dalla Costituzione, un confronto con il Governo nella fase di predisposizione del DPEF" convinta "che un simile approccio corrisponde a quanto previsto dal nuovo quadro costituzionale; la attuale situazione economica del Paese rende ancora più urgente un coinvolgimento degli Enti Locali nella predisposizione delle linee guida del prossimo DPEF e degli interventi correttivi rispetto alla legge finanziaria 2004".

 

Dopo dieci giorni da queste richieste, il Governo, ha emanato la manovra correttiva dei conti pubblici - concordata in sede Ecofin per ricondurre il deficit 2004 entro la soglia del 3 per cento ed evitare il richiamo della Comunità – in cui, tra gli altri provvedimenti, è prevista anche una riduzione del 10 per cento della spesa corrente di Regioni, Province e Comuni, rispetto a quella del triennio 2001-2003.

 

Secondo il Sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas "la limitazione della spesa per consumi intermedi di Regioni ed Enti locali decisa con la manovra correttiva non comporta ulteriori sacrifici, ma è funzionale al raggiungimento degli obiettivi fissati dal patto di stabilità interno, che restano invariati.  Si tratta di interventi che non si aggiungono a quelli originariamente previsti, ma che concorrono - in presenza di criticità manifestate sul fronte della spesa relativa ai miglioramenti contrattuali del biennio 2002/2003 - a realizzare gli obiettivi prefissati, senza compromettere le spese per consumi intermedi già sostenute. Le spese - spiega il sottosegretario in una nota - agiscono infatti sulle potenzialità di spesa sino alla fine dell'anno. Gli effetti attesi dal patto di stabilità interno per il 2004 restano confermati nella dimensione originariamente prevista".

 

Di tutt'altro avviso il presidente della Toscana Claudio Martini, secondo cui questa manovra finanziaria costerà alla Toscana circa 100 milioni di euro di risorse in meno l'anno e una riduzione del Pil pari allo 0,12%, mentre secondo Lorenzo Ria, presidente dell'UPI, Unione delle Province d'Italia, si tratta di "un taglio da 300 milioni di euro, questo il regalo che il governo ha fatto alle Province italiane''.

 

Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e responsabile dell'ANCI per la Finanza locale, individua addirittura una forma di ''disobbedienza civile'': non applicare la riduzione del 10% della spesa del triennio 2004-06, dato che "se i Comuni l'applicassero andrebbero tutti fuori legge'' per non poter tener dietro ai propri impegni.

 

La speranza è che non si torni al muro contro muro, con le Regioni e gli Enti locali che disertano per protesta i tavoli istituzionali, compresa la Conferenza Stato–Regioni, portando al blocco di accordi importanti come è avvenuto in passato.

 

Quel che è certo è che per Regioni ed Enti locali sarà molto difficile riuscire a far quadrare i conti, tenendo presente che il limite del 10 per cento arriva a metà anno, con i bilanci già approvati e molte risorse  già impegnate e, quindi, i tagli dovranno concentrarsi da qui alla fine dell'anno.

 


Nello specifico le Regioni chiedono di poter far ricorso all'indebitamento per finanziare contributi agli investimenti a privati entro i seguenti limiti:

 

a)            impegni assunti al 31 dicembre 2003, al netto di quelli già coperti con maggiori entrate o minori spese, derivanti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, finanziati con ricorso all'indebitamento e risultanti da apposito prospetto da allegare alla legge di assestamento del bilancio 2004;

 

b)            impegni assunti nel corso dell'anno 2004, derivanti da obbligazioni giuridicamente perfezionate e risultanti dalla elencazione effettuata nei prospetti dei mutui autorizzati alla data di approvazione della legge di bilancio per l'anno 2004, con esclusione di qualsiasi variazione in aumento che dovesse essere apportata successivamente;

 

c)            le spese di investimento già autorizzate con leggi regionali di spesa pluriennali, leggi di bilancio e leggi finanziarie regionali precedenti alla legge finanziaria 2004 le cui previsioni di spesa sono presenti nei bilanci pluriennali 2004 – 2006 e 2005 – 2007;

 

d)            Cofinanziamenti di programmi comunitari, di Accordi di Programma Quadro e Cofinanziamenti regionali previsti da leggi statali e/o Accordi Stato – Regioni fino alla completa attuazione degli stessi.

 

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