Manovra: via la supertassa, stretta sulle pensioni e l'Iva non si tocca

Manovra: via la supertassa, stretta sulle pensioni e l'Iva non si tocca

Accordo Pdl-Lega al termine di sette ore di vertice. Salta l'aumento dell'Iva, no al contributo di solidarietà. Per le pensioni di anzianità serviranno 40 anni di lavotro effettivo. Meno tagli agli enti locali.

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29 agosto 2011

L'Iva non si tocca, e salta pure il superprelievo, inizialmente previsto per i redditi oltre i 90 mila euro (resterà in vigore solo per i redditi dei parlamentari). I correttivi riguarderanno le pensioni. Questa, la sintesi del lunghissimo vertice di ieri ad Arcore tra Berlusconi, Bossi e Tremonti. Un incontro cominciato a metà mattina e conclusosi alle sette di sera. Tra i tanti i cambiamenti l'esclusione dei tagli delle Province. Niente eliminazione per decreto, ma cancellazione (per tutte) con legge costituzionale: più o meno identico percorso per il dimezzamento deiparlamentari.Insomma, per ora il colpo d'ascia ai costi della politica appare rimandato. Così come l'eliminazione dei piccoli comuni, che però avranno l'obbligo di unire le funzioni fondamentali (a partire dal 2013) e di ridurre il numero dei consiglieri che non potranno più beneficiare né di indennità o gettoni di presenza. Una mini-stretta, che se da un lato allenta la morsa dei tagli, dall'altro attribuisce agli Enti locali maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate. Quindi, la guerra alle società di comodo. Nelle intenzioni della maggioranza (oltre alla riduzione di vantaggi fiscali per le società cooperative), e soprattutto nel mirino del ministro Calderoli, "è finita la pacchia per chi utilizza trust per non pagare tasse", ci saranno una serie di misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni patrimoniali elusive. Queste due nuove misure, si spiega, serviranno a sostituire il gettito derivante dal cosiddetto contributo di solidarietà. "La riduzione dei tagli agli Enti locali - spiega Osvaldo Napoli, presidente facente funzione dell'Anci - non sarà di due miliardi, ma di tre. Ora il mio auspicio è che la maggior parte ora venga destinata ai comuni". Tagli a parte, comunque, la vera novità del vertice di ieri a Arcore riguarda le pensioni. Dopo gli ultimatum di Bossi e i proclami dei leghisti, il Carroccio alla fine ha ceduto, e così resteranno fuori dal calcolo degli anni di lavoro necessari a raggiungere l'anzianità i periodi di laurea o di servizio militare. Ma al di là di veti e scontri già domani la maggioranza potrebbe tornare a riunirsi. Un nuovo vertice mercoledì, si spiega, per "valutare gli emendamenti dell'opposizione" (già oltre 600 un'ora dopo il termine per la presentazione quando mancavano all'appello quelli del Pd, un'ottantina), ma soprattutto, per verificare le reali intenzioni dell'opposizione sul dimezzamento dei numero dei parlamentari e sul taglio della province. Si tratta, infatti, spiegano fonti governative di due riforma costituzionali che richiedono una maggioranza qualificata "per essere effettive già nella prossima legislatura". E La Lega annuncia: raddoppio del contributo di solidarietà per i calciatori e tassa più alta sulle rimesse degli stranieri che lavorano in nero e spediscono i soldi guadagnati in Italia nel loro Paese

 

 

 

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