Nel 2007 gli italiani hanno speso 166 miliardi per l'auto

Nel 2007 gli italiani hanno speso 166 miliardi per l'auto

Secondo l'Unrae ad incidere sulla struttura del mercato sono stati soprattutto gli incentivi alla rottamazione, le modifiche della fiscalità per le auto aziendali e la forte pressione generata dal gran numero di novità proposte dalle Case costruttrici.

DateFormat

10 gennaio 2008
Nel 2007 gli italiani hanno speso 166 miliardi per l’auto

Nel 2007 gli italiani hanno speso 166 miliardi per l’auto

 

Nello scorso anno il mercato automobilistico italiano ha fatto registrare il record assoluto di immatricolazioni, a quota 2.490.570 vetture. Per acquistarle e gestire un parco circolante di 34 milioni di auto, gli italiani hanno speso 166 miliardi di euro, pari

al 23,2% della spesa totale delle famiglie, cifra che rischia di crescere in modo

significativo quest’anno per via dell’incessante aumento dei carburanti. Secondo gli analisti dell’Unrae sono molti i fattori che hanno inciso sulla struttura del mercato. In particolare, gli incentivi alla rottamazione, le modifiche della fiscalità per le auto aziendali, la forte pressione generata dal gran numero di novità proposte dalle Case costruttrici, la progressiva presa di coscienza dei consumatori nei confronti delle forme di alimentazione alternative a benzina e gasolio e la continua crescita dei fuoristrada.

La spinta degli incentivi alla rottamazione, che hanno riguardato circa 500.000

vendite sul totale delle immatricolazioni 2007, hanno avuto due riflessi molto evidenti:

lo sviluppo delle vendite ai privati, cresciute di un punto di quota di mercato, e il forte

aumento delle immatricolazioni di auto piccole (segmento A) con poco meno di 82.000 unità in più, pari ad una crescita di quota di 2,3 punti percentuali. Il fenomeno è

stato favorito anche dall’ingresso sul mercato di un’offerta più ampia di modelli,

mentre la maggior incidenza di motorizzazioni a benzina in questa fascia di prodotti ha

portato come conseguenza la flessione delle vetture diesel, scese â€" con valori sempre

importanti â€" dal 58,13 al 55,66% dell’intero mercato. E’ evidente l’influsso

degli incentivi anche nella distribuzione territoriale delle immatricolazioni, con una

crescita delle targhe nell’area nord occidentale, una parallela flessione nell’area

centrale ed una sostanziale stabilità nelle aree nord orientale, meridionale e insulare.

Da un’analisi delle vetture acquistate con incentivi, tuttavia ancora incompleta, risulta

però che l’incidenza maggiore di questo fenomeno riguarda Italia del Sud e Isole, con

il 31,4% delle vendite con incentivi, cui fanno seguito il Nord-Ovest con il

29,6%, il Centro con il 19,6 e il Nord-Est con il 19,4%.

Quanto al mercato delle auto aziendali, per via di una fiscalità peggiorativa (poi corretta

con il sostanziale ripristino della situazione “pre-Finanziaria� per quanto riguarda ammortamenti e fringe benefit, a cui si aggiunge il recupero IVA al 40%) che

ha caratterizzato metà dell’anno, ha registrato una flessione della domanda totale (-0,6

punti percentuali di quota) che avrebbe potuto portare ancora più in alto il record

assoluto delle immatricolazioni in Italia. Una lieve flessione ha caratterizzato anche il

settore del noleggio, tanto che nel complesso il settore delle autovetture intestate a

Società ed Enti è sceso dal 28,3 al 27,2%. Il fenomeno ha avuto un suo riflesso

anche su alcune aree del mercato, in particolare su quelle delle vetture dei segmenti C

e D e anche su quello delle Station Wagon, tipica auto aziendale, incalzata

commercialmente anche dalla crescita di domanda dei SUV-Fuoristrada (passati dal

6,5% di quota di mercato al 7,8%).

 Analizzando la domanda sulla base degli stili di carrozzeria, oltre alla crescita delle

berline di circa 2 punti percentuali (dal 62,67 al 64,65%) e alla già citata flessione

(poco meno di 2 punti percentuali) delle Station Wagon e crescita delle fuoristrada, si è

registrata una contrazione delle vendite di monovolume piccole e compatte in favore

delle più recenti berline del segmento B, caratterizzate da configurazioni più spaziose,

orientate quindi nella direzione delle dimensioni delle monovolume. Si registrano

anche la crescita dei Coupé, dovuto ad un aumento dell’offerta di questo tipo di

carrozzeria e l’ingresso in campo dei Crossover.

Sia pure con valori ancora molto contenuti, nel corso del 2007 si è registrata una

crescita della domanda di vetture dotate di motorizzazioni con alimentazione, in parte

o in tutto, alternativa a quella tradizionale a benzina e a gasolio. L’incremento più significativo si è verificato nell’ambito dell’alimentazione benzina più GPL, favorita da offerte già dotate all’origine della doppia alimentazione. Le quasi 19.350 unità rappresentano un salto enorme rispetto alle 834 unità targate nel 2006. Più elevato il numero di immatricolazioni delle vetture con alimentazione benzina più metano (oltre 51.000 unità) con una quota più che raddoppiata rispetto al 2006 (da 0,97 a 2,05 %). Significativa anche la crescita del metano, salito come immatricolazioni, da 1.966 del 2006 alle 8.429 unità dello scorso anno. Nel complesso, le immatricolazioni di auto con alimentazioni alternative a fine 2007 ammontavano a 82.352 unità contro le 27.504 dell’intero 2006 (va notato, però, che tale crescita è enfatizzata dall’inclusione nelle statistiche 2007 delle “trasformate prima dell’immatricolazione�, dato che fino allo scorso anno non era disponibile).

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca