Nel 2010 72.500 imprese in più

Nel 2010 72.500 imprese in più

Rilevazione trimestrale di Unioncamere su natalità e mortalità delle imprese: nello scorso anno si è registrato il saldo migliore dal 2006. Bene commercio e turismo, artigianato ancora in difficoltà.

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17 febbraio 2011

Alla fine del 2010 il bilancio anagrafico tra le aziende nate e quelle che hanno cessato l'attività ha fatto registrare un aumento di 72.530 unità, in crescita dell'1,2% rispetto all'anno precedente. L'esito positivo rappresenta il saldo migliore dal 2006 ed è dovuto alla ripresa delle nuove iscrizioni, risultate pari a 410.736 unità (miglior risultato degli ultimi tre anni) e al contemporaneo rallentamento del flusso delle cessazioni, pari a 338.206 unità (il valore più contenuto degli ultimi quattro anni). Questi i dati di sintesi più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese. Del ritorno alla 'normalità' della dinamica imprenditoriale non ha beneficiato il comparto artigiano che, nei dodici mesi del 2010 (pur migliorando il bilancio rispetto al 2009) ha perduto circa 5mila aziende. La manifattura evidenzia un saldo complessivamente negativo per 2.061 unità. Un bilancio segnato dalle difficoltà di alcuni comparti quali le industrie del legno e della fabbricazione di mobili (che insieme perdono 1.752 imprese), della fabbricazione di prodotti in metallo (-1.396), e della confezione di articoli di abbigliamento (-606). Tra i pochi settori manifatturieri che chiudono l'anno con saldi positivi si segnalano la riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+2.737 unità) e le industrie alimentari (+294). Le note più interessanti dal punto di vista delle dinamiche di
ampliamento della base imprenditoriale, vengono dai servizi. Il commercio, pur crescendo lievemente al disotto della media generale (+1,1%), presenta il saldo settoriale più elevato in valore assoluto (+16.975 unità, il 71% delle quali nel comparto delle vendite al dettaglio). Rilevante è anche il contributo del comparto turistico (servizi di ristorazione e alloggio) che cresce di 13.029 unità, pari ad un aumento dello stock del 3,5%. Subito dopo, però, spiccano i progressi delle attività professionali scientifiche e tecniche (+7.694 unità, il 4,2% in piu' rispetto al 2009), delle attività immobiliari (+6.200 unità), del noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+5.689 unità, pari ad un incremento dello stock del 3,85%) e dei servizi di informazione e comunicazione (3.379 le imprese in pià, pari ad un aumento del 2,78% in termini relativi).

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