Presentato il Libro bianco sul futuro dell'Europa

Presentato il Libro bianco sul futuro dell'Europa

In vista del vertice di Roma del 25 marzo 2017, il Libro, presentato dalla Commissione europea, delinea le principali sfide e opportunità per l'Europa nei prossimi dieci anni, presentando cinque scenari per la possibile evoluzione dell'Unione da qui al 2025.

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1 marzo 2017

Come annunciato dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione 2016, la Commissione europea ha presentato il Libro bianco sul futuro dell'Europa, che rappresenta il suo contributo al vertice di Roma del 25 marzo 2017. Il Libro bianco, che delinea le principali sfide e opportunità per l'Europa nei prossimi dieci anni, presenta cinque scenari per la possibile evoluzione dell'Unione da qui al 2025, a seconda della risposta che verrà fornita. Il Libro bianco esamina il modo in cui l'Europa cambierà nel prossimo decennio (dall'impatto delle nuove tecnologie sulla società e l'occupazione ai dubbi sulla globalizzazione, le preoccupazioni per la sicurezza e l'ascesa del populismo) e la scelta che si troverà a fare: subire passivamente queste tendenze o guidarle e cogliere le nuove opportunità che offrono. Il Libro bianco delinea cinque scenari, ognuno dei quali fornisce uno spaccato di quello che potrebbe essere lo stato dell'Unione da qui al 2025, a seconda delle scelte che l'Europa effettuerà. Gli scenari, che contemplano una serie di possibilità e hanno carattere illustrativo, non si escludono a vicenda né hanno pretese di esaustività.

  • Scenario 1: Avanti così - Nello scenario che prevede di proseguire sul percorso già tracciato, l'UE a 27 si concentra sull'attuazione del suo programma positivo di riforme, in linea con lo spirito degli orientamenti della Commissione Un nuovo inizio per l'Europa del 2014 e della dichiarazione di Bratislava concordata da tutti i 27 Stati membri nel 2016.
  • Scenario 2: Solo il mercato unico – L'UE a 27 si rifocalizza progressivamente sul mercato unico poiché i 27 Stati membri non riescono a trovare un terreno comune in un numero crescente di settori.
  • Scenario 3: Chi vuole di più fa di più – L'UE a 27 continua secondo la linea attuale, ma consente agli Stati membri che lo desiderano di fare di più assieme in ambiti specifici come la difesa, la sicurezza interna o le questioni sociali. Emergeranno una o più "coalizioni di volenterosi".
  • Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente - L'UE a 27 si concentra sul produrre risultati maggiori in tempi più rapidi in determinate aree politiche, intervenendo meno nei settori per i quali non se ne percepisce un valore aggiunto. L'attenzione e le risorse limitate sono concentrate su un numero ristretto di settori.
  • Scenario 5: Fare molto di più insieme – Gli Stati membri decidono di condividere in misura maggiore poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti. Le decisioni di livello europeo vengono concordate più velocemente e applicate rapidamente.

Prossime tappe

La Commissione europea contribuirà al dibattito nei prossimi mesi con una serie di documenti di riflessione:

  • sullo sviluppo della dimensione sociale dell'Europa;
  • sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria sulla base della relazione dei cinque presidenti del giugno 2015;
  • sulla gestione della globalizzazione;
  • sul futuro della difesa europea;
  • sul futuro delle finanze dell'UE.

Alla stregua del Libro bianco, i documenti di riflessione esporranno idee, proposte, opzioni e scenari diversi per l'Europa nel 2025, senza presentare, a questo stadio, decisioni definitive.

Il discorso del Presidente Juncker sullo stato dell'Unione nel settembre 2017 porterà avanti queste idee prima che il Consiglio europeo del dicembre 2017 possa trarre le prime conclusioni. Questo aiuterà a decidere una linea d'azione da attuare in tempo per le elezioni del Parlamento europeo del giugno 2019.

Il Libro bianco servirà ad orientare il dibattito tra i 27 capi di Stato o di governo e contribuirà a strutturare la discussione in occasione del vertice di Roma e ben oltre. Sarà inoltre utilizzato dalla Commissione come punto di partenza di un più ampio dibattito pubblico sul futuro del nostro continente.

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