Racket: a Palermo i commercianti "inchiodano" gli estorsori

Racket: a Palermo i commercianti "inchiodano" gli estorsori

Sette commercianti hanno riconosciuto i loro taglieggiatori in un confronto all'americana nell'aula bunker dell'Ucciardone. L'indagine è quella sulle estorsioni nel quartiere di San Lorenzo.

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7 luglio 2008
Palermo: commercianti “riconoscono” estorsori in aula

Palermo: commercianti “riconoscono” estorsori in aula

 

Sette commercianti palermitani hanno riconosciuto i loro estorsori, nell’ambito di una “ricognizione di persona” effettuata nell'aula bunker del carcere dell’Ucciardone. Cinque i presunti esattori che sono stati individuati: si tratta di Domenico Ciaramitaro, Filippo Mangione, Domenico Caviglia, Giovanni Cusimano classe 1949, Salvatore Di Maio. L’indagine nel cui ambito i pm Domenico Gozzo, Marcello Viola e Gaetano Paci hanno chiesto l'adempimento istruttorio si chiama “Addiopizzo”, prima e seconda fase. E Addiopizzo è anche il nome dell'associazione che ha spinto i commercianti ad accettare di rispondere ai pm. Davanti al Gip Maria Pino si e' tenuto un “incidente probatorio”: questo significa che il riconoscimento effettuato varrà anche nell'eventuale dibattimento. In aula c'erano quasi tutti i trenta indagati: otto erano collegati in videoconferenza e tra di loro ci sono i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Nessuno dei testimoni ha avuto esitazioni. I riconoscimenti sono stati fatti con il sistema all'americana: protetti da vetri schermati, in modo da non potere essere visti, i testimoni hanno dovuto individuare i sospettati fra persone, quasi tutti poliziotti, che avevano le loro stesse caratteristiche fisiche e somatiche. Dalla parte delle "persone offese" gli avvocati Ugo Forello e Salvo Caradonna, legali di Addiopizzo, che aveva distribuito centinaia di lettere fra i commercianti, garantendo assistenza morale e materiale per questi adempimenti. Se si dovesse fare il processo, l’associazione sarà parte civile, così come la Federazione antiracket e Libero Futuro, altre organizzazioni antiracket. Lo “Sportello Legalità” della Confcommercio ha assicurato assistenza ai propri associati con l’avvocato Fabio Lanfranca. L’incidente probatorio proseguirà giovedì con le deposizioni dei sette commercianti, che saranno sentiti dal Gip, dai pm Viola, Gozzo e Paci e dai difensori, degli indagati e delle persone offese. Venerdì e sabato toccherà ad altre vittime del pizzo.

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